Rimborsi facili al Comune di Anzio, denuncia alla Procura

Il segretario del Psdi Paride Tulli accusa l’ex direttore generale Franco Pusceddu

Riapre la stagione delle denunce, il segretario del Psdi Paride Tulli, con l’accusa all’ex direttore generale, Franco Pusceddu, attualmente dirigente dell’Area Economica del comune di Anzio, di aver percepito gettoni di presenza come presidente del nucleo di valutazione. La denuncia è stata presentata ieri mattina alla Procura di Roma e riporta in primo piano le contestazioni del Ministero Economia e Finanze che nei mesi scorsi aveva contestato all’amministrazione una serie di irregolarità legate, tra le altre, alla gestione economica del personale. “Tra le 27 irregolarità rilevate dagli ispettori del Mef, di cui molte imputabili all’ex direttore generale Pusceddu – si legge nella denuncia – ne è indicata una al punto 25 relativa alla liquidazione dei gettoni di presenza, di notevole entità, dello stesso Pusceddu quale presidente del nucleo di valutazione dal 2008 al 2013. Gli ispettori fanno rilevare che la retribuzione dell’ex direttore generale era onnicomprensiva in quanto in contrasto con l’articolo 24 del dls 165 del 30 mkarzo 2001. Se andiamo a esaminare la delibera di giunta di nomina a direttore generale del 12 maggio 2008 – si legge ancora – tra l’altro con curriculum falsificato nelle qualifiche e nei tempi, l’incarico aggiuntivo di presidente del nucleo di valutazione è ben specificato nella delibera, che fa anche riferimento al regolamento degli uiffici e dei servizi del comune di Anzio nel quale è chiaramente riportato che il trattamento economico previsto in delibera è onnicomprensivo. Pertanto Pusceddu non aveva titolo ad intascare i gettoni di presenza anche a fronte di una retribuzione ampiamente generosa, per non dire eccessiva, praticamente la stessa del direttore generale del comune di Roma. Oltre i suddetti gettoni l’ex direttore generale intascava anche altre migliaia di euro di rimborsi per viaggi, hotel, benzina, ticket autostradali, taxi e persino biglietti ferroviari di pochi euro, come da determina di liquidazione del 10 giugno 2011 per tutti gli anni del mandato da direttore generale e anch’essi rientranti nell’onnicompensività della retribuzione deliberata in giunta”. Nella denuncia Tulli chiede alle autorità di verificare l’eventualità di danni erariali e responsabilità penali a carico di Pusceddu. “Gli ispettore del Mef avevano ragione: Pusceddu non doveva intascare i gettoni di presenza come presidente del nucleo di valutazione. Si potrebbe configurare anche l’eventualità di reati considerando anche tutti gli altri rimborsi, viaggi, hotel, pranzi, taxi, biglietti ferroviari, addotte da Pusceddu per motivi di servizio e rientranti, a mio parere, nell’onnicomprensività del lauto stipendio pagato dai cittadini di Anzio (148mila euro lorde) nel periodo in cui era direttore generale. Speriamo che la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti siano celeri nel provvedere in merito”.