Il Pd di Nettuno “scatola vuota”, il Circolo Liberal chiede il commissariamento

Il gruppo si dimette dal Direttivo e annuncia battaglia: “Da oggi non staremo in silenzio”

Il Comune di Nettuno

Che la situazione all’interno del Partito democratico di Nettuno fosse tesa non era un mistero per nessuno. Prima le dimissioni della Polito dalla guida della commissione Bilancio (rientrate subito dopo) poi il documento del circolo Liberal che invita l’amministrazione comunale ad un cambio di passo nell’azione di governo. Due giorni fa in consiglio comunale l’assenza polemica di Nicola Burrini e Pamela Polito (a quanto pare dopo una riunione di maggioranza pre consiglio in cui si sono presentati solo quattro su otto consiglieri e il sindaco non si è fatto vedere). Di fatto la frattura da tempo evidente, sembra diventata insanabile, al punto che in una nota diffusa alla stampa, gli esponenti del circolo chiedono il commissariamento del partito di Nettuno «Mai, nella sua pur breve storia, il Pd di Nettuno aveva vissuto questa situazione – hanno messo nero su bianco Luigi Noro, Pamela Polito, Elisa Eusepi e Paolo Cretella, membri del direttivo di Liberal – il partito che ha la responsabilità di governare la città, che ha raggiunto nelle elezioni europee di pochi mesi orsono un risultato elettorale eccezionale, lo stesso partito che è impegnato a livello nazionale, con la guida del Segretario Renzi, nello sforzo di condurre il paese fuori dalla crisi che lo attanaglia. A Nettuno, invece, il Pd oggi non discute, è ridotto allo stallo ed alla totale afasia sulle principali questioni amministrative e politiche della nostra città. Quando un gruppo di componenti del Direttivo, dopo mesi di inattività, chiede formalmente al Segretario di convocare una riunione dell’organismo proprio per esaminare e discutere su alcuni di questi temi si vede rispondere che questi possono “….aspettare le elezioni della città metropolitana del 5 ottobre……”. Non è una risposta soddisfacente: anzi, facciamo notare che sarebbe stato il caso di parlare prima delle elezioni della “città metropolitana” e forse si sarebbe evitato il fatto che due esponenti del Pd di Nettuno concorressero in contemporanea dimostrando, se mai ce ne fosse bisogno, il perché della marginalità e dello scarso peso politico del Partito Democratico del litorale nei momenti importanti e qualificanti della vita politica della nostra Provincia. Ma comunque cosa c’entra tutto questo con le vicende amministrative di Nettuno? Quando si dovrà parlare nel Direttivo di questioni importanti? Quando si sarebbe dovuto parlare, ad esempio, del Consiglio comunale con. la questione delicata del parcheggio di Piazzale Berlinguer su cui sarebbe il caso di dire qualche parola chiara ai nostri cittadini ? Per non parlare del Bilancio preventivo 2014 su cui non si è mai discusso in Sezione e che ha suscitato anche la forte presa di posizione pubblica del Consigliere Pamela Polito? Va detto ormai con chiarezza che il Partito Democratico di Nettuno è un involucro privo di qualsiasi sostanza e consistenza – continuano dal circolo Libera Pd – si pone, a questo punto, un quesito: a chi giova tutto questo? La risposta è chiara: soltanto a chi teme un partito vivo, che s’incontra, discute, riflette e decide, assumendo un ruolo da protagonista. A Nettuno c’è chi non vuole tutto questo. Un Pd inerte, da rianimare a comando, solo per poche e limitate occasioni può essere utile soltanto per chi intende servirsene per scopi che con il patrimonio di valori e progettualità di questo partito non hanno niente in comune. A questo punto non è più possibile tacere. Troppo si è sopportato e non c’è più spazio perché ragioni di “opportunità” ci possano ulteriormente trattenere dalla denuncia di questo stato di cose. Per questo, oggi ci dimettiamo formalmente dal Direttivo del Pd di Nettuno e rivolgiamo uno stringente appello agli iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico per riprendere insieme un percorso di partecipazione e attivismo da troppo tempo trascurato e tradito. Ci rivolgiamo altresì agli organismi Provinciali e Regionali del Partito affinché intervengano con gli strumenti statutari previsti al fine di ripristinare l’agibilità democratica di una Sezione da troppo tempo inattiva e assente, anche attraverso un percorso di commissariamento. Noi da oggi non staremo in silenzio».