Dandolo Conti, tra i possibili nuovi assessori: “Se Chiavetta mi chiama sono a disposizione”
Non è per niente contento della maretta che sta spaccando il Partito democratico di Nettuno il Segretario Dandolo Conti, che a quanto pare, questa presa di posizione da parte del gruppo che fa capo a Nicola Burrini non se l’aspettava non se l’aspettava. “Io ho sempre cercato di mediare in tutte le situazioni – spiega – e anche con Burrini in questi giorni eravamo rimasti d’accordo di sentirci e non si è più fatto vivo”. Intanto – chiediamo – il Circolo Liberal chiede il commissariamento del Partito… “Sono 4 persone del direttivo su su 24 a chiedere il commissariamento, non mi sembra una presa di posizione ragionevole. Non nego le problematiche anche serie – continua Conti – ma sarei folle a non fare alcune considerazioni. Qui nessuno ha mai chiuso al dialogo, se parliamo e ci sono accordi e ragionamenti, io non capisco il problema. Sono io che dovrei avere da ridire, visto che i patti vengono sempre disattesi. Inizio a pensare che si arrivi a questi scontri per motivi pretestuosi”. Da Liberal dicono che si tarda a convocare il Direttivo. “Io – risponde Conti – ho solo detto di vederci dopo il 5 e l’incontro è stato chiesto in questi giorni. Tra l’altro sono in contatto con il segretario provinciale Rocco Mauliani, che conosce tutta la situazione e verrà la prossima settimana, non mi sembra di aver chiesto chissà che rinvio. Mi piace discutere e risolvere i problemi e se si prende un accordo io mantengo la parola. Tra l’altro – aggiunge – ho convocato un Direttivo subito dopo le elezioni europee, la cui campagna elettorale ho organizzato praticamente da solo, e si sono presentati in quattro. Allora forse c’era meno voglia di confrontarsi che in questi giorni”. Forse i malintesi sono nati anche sulla doppia candidatura alla Città metropolitana… “Per prima cosa voglio dire che Burrini aveva chiesto un incontro prima del consiglio per discutere del parcheggione – spiega – ma non era disponibile nel fine settimana e ha chiesto di riunirsi martedì. Il sindaco per quella data ha convocato tutta la maggioranza, e lui non si è presentato. Tra l’altro c’è un parere del Tribunale che dice chiaramente che il comune non ha responsabilità nei ritardi e presto la situazione si sbloccherà. Per le candidature ma chi lo dice che due è un problema? E se venissero eletti entrambi? Sarebbe un ottimo risultato. Se non dovessero passare nessuno dei due si faranno dei ragionamenti. Tuttavia voglio dire che il sindaco Chiavetta, che è una candidatura di maggior spessore rispetto a quella di un consigliere per il territorio, ha preso parte ad una riunione di Coordinamento del partito che ha fatto il suo nome, mentre Nicola ha fatto un altro percorso, sempre legittimo per carità, ma non ha coinvolto il territorio. Se voleva essere lui l’espressione del territorio doveva magari farcelo presente e si poteva tranquillamente trovare un accordo”. E in queste ore si è dimesso da capogruppo… “Se si è dimesso – ha risposto Conti – non lo ha fatto con me. Le sue dimissioni vanno presentate ai consiglieri che sono autonomi in queste scelte e decideranno loro se riconfermarlo oppure no. Quello che vorrei sottolineare – aggiunge – è che certe discussioni sarebbe bello farle prima all’interno del partito e poi sulla stampa, e non il contrario come avviene invece sempre più spesso. Anche quando si sono fatte critiche all’amministrazione in passato ho fatto presente che Burrini resta capogruppo in consiglio, che esprime la presidenza della commissione Bilancio e ha avuto un assessorato importante come quello all’Urbanistica, io chiedo chi è responsabile se le cose non vanno: il segretario del Pd o chi ha modo di lavorare? Eppoi lo ripeto, quando si fanno degli accordi si mantengono”. Intanto si sono dimessi due assessori. “Cercheremo di capire perché è successo – spiega – e valuteremo l’azzeramento o il rimpasto di giunta, ma questo non vuol dire che rinunciamo al governo della città. Anche gli assessori dimissionari non si sono confrontati con il Partito ma con i loro gruppi di riferimento”. Si fa anche il suo nome tra i possibili nuovi ingressi in giunta… “Per Alessio Chiavetta lo farei – dice – penso che se lo meriti, quello che gli continuo a consigliare è di lasciare traccia con qualche opera importante a Nettuno, ma ha già fatto tanto anche se quello che ha fatto non viene riconosciuto. Se me lo chiede sono disponibile, ma spesso in queste situazioni si entra Papa e si esce cardinale. In ogni caso – conclude – spero di chiarire con Nicola Burrini. Dopo il 5 spero ci si incontri per definire un percorso comune, se poi la frattura è insanabile, se ci sono antipatie che non si possono superare ognuno farà la propria strada. I termini per ricucire a mio avviso ci sono, si tratta poi di mantener egli impegni presi e cercare di capire che non si può pensare che le ragioni siano da una parte sola”.