Nettuno – Piani di zona, il Comune torna capofila

Il Piano di Zona rappresenta il principale strumento di programmazione per gli interventi sociali e sociosanitari

Il Comune di Nettuno

Il Comune di Nettuno torna ad essere capofila del Piano di zona per gli interventi sociali e socio sanitari del Distretto RMH6. Dopo 10 anni di gestione affidata al Comune di Anzio, è stata ratificata la convenzione, siglata nel mese di luglio dai Sindaci Alessio Chiavetta e Luciano Bruschini rispettivamente primi cittadini dei Comuni di Nettuno e Anzio, con la quale viene affidato al Comune di Nettuno il ruolo di capofila di Distretto, nella normale alternanza di ruoli tra i due Comuni limitrofi. Il Piano di Zona rappresenta il principale strumento di programmazione per gli interventi sociali e sociosanitari e, secondo le indicazioni contenute nella legge 328/2000, illustra le principali linee di intervento e sviluppo delle politiche sociali e sociosanitarie che dovranno essere attuate dai soggetti istituzionali in tutto il distretto di competenza. Verranno quindi analizzate le criticità e i bisogni del territorio, individuando gli obiettivi e le priorità di intervento ed indicando le strategie di sviluppo delle politiche sociali a favore della cittadinanza come le politiche per l’infanzia, adolescenza, giovani e responsabilità familiari. “In collaborazione con il Comune di Anzio – ha dichiarato il Sindaco Alessio Chiavetta – lavoreremo per assicurare a tutto il territorio la presenza e la vicinanza dei servizi così necessari per la famiglia, soprattutto in questo momento di grave crisi economica e con i pesanti tagli imposti dall’alto a tutti gli Enti locali ”. “E’ un ruolo di responsabilità del quale siamo orgogliosi: riprendiamo questo incarico a distanza di anni – ha commentato l’Assessore ai Servizi Sociali Cinzia Scanu – e ci adopereremo per sostenere e promuovere numerosi progetti in favore del territorio che rappresentiamo.  Punteremo su iniziative a favore delle persone disabili e dei cittadini anziani, metteremo a punto dei piani di contrasto alla povertà, alla disoccupazione e alla grave emarginazione sociale, senza tralasciare le politiche riguardanti la salute mentale e l’ assistenza domiciliare”.