Ancora polemiche sulle mense, dopo la conferenza stampa organizzata da Forza Italia in cui il capogruppo Marco Maranesi denunciava il mancato accesso agli atti e l’omissione di atti di ufficio sulla gara. “Della conferenza stampa di Maranesi mi rimane la sensazione di un regolamento di conti tra non so chi e non so per cosa – commenta il dirigente regionale e nazionale di Fdi-An, Romeo De Angelis – Spero di sbagliarmi perché se fosse vero saremmo di fronte alla strumentalizzazione della mensa dei bambini e delle relative presunte irregolarità. Il tema generale della conferenza è condivisibile perché ciò che mangiano i nostri figli ci sta a cuore ed è condivisibile anche l’attacco all’immobilismo di Mingiacchi che sperava di rimanere sottotraccia perché, come buona famiglia democristiana insegna, è meglio non litigare con nessuno oggi, sperando di fare il sindaco domani. Anche se in teoria si è a capo del principale partito di opposizione. Quello che proprio non va di quella conferenza è il tentativo di processo politico a una dirigente, con una tempistica feroce nei confronti della stessa condannata in primo grado il giorno prima, e della situazione politico-amministrativa neanche una parola. Mi sembra che i miei dubbi li abbia messi a fuoco bene il Consigliere Pino Ranucci chiedendo se la Santaniello non fosse la migliore dirigente secondo il sindaco?”. Con questa frase provocatoria Ranucci dice quello che penso anch’io e cioè che la politica che governa l’amministrazione ha le sue responsabilità da cui non può sfuggire scaricando tutto sul dirigente di turno. C’è il sindaco, ci sono gli assessori preposti che tutti i giorni sono dentro gli uffici e che danno l’indirizzo politico, c’è il segretario generale – continua DE Angelis – che controlla e i dirigenti si possono spostare o addirittura sanzionare. Possibile allora che tutti il problema sia solo una dirigente? Poi mi sembra di non avere visto questo furore nei confronti di temi di pari importanza come i cumuli di immondizia che invadono la città, neanche verso il pessimo stato delle strade e ci sarebbe pure una gara sulla più grossa opera della città, il porto, su cui nessuno della maggioranza mi sembra che esprima preoccupazioni. Confermo la sensazione di un brutto regolamento di conti e confermo la speranza di un mio errore di valutazione”. Infine una precisazione: a Maranesi “che parla del suo gruppo consiliare usando la terminologia 51% in relazione al suo ruolo di capogruppo, stesso linguaggio di Placidi e segno di un sodalizio tra i due. Gli voglio solo dire che un gruppo di persone elette non è una società per azioni di cui si detengono quote ma un’assemblea che si deve impegnare per il bene comune e di cui vanno ascoltati tutti i componenti, eletti dalla città. L’arroganza e la presunzione rivolte a un consigliere esperto e valido come Marco Del Villano sono state veramente fuori luogo”.