I prodotti serviti a tavola non si attengono alle schede tecniche. Ancora una denuncia sul servizio di refezione scolastica di Anzio. Dopo Maranesi è il consigliere d’opposizione Davide Gatti a chiedere che si prendano provvedimenti e si proceda a dei controlli accurati sul servizio. “Ieri mattina dopo tanto girovagare nelle stanze comunali dei diversi distaccamenti del comune di Anzio – dice – grazie al sindaco e al segretario comunale sono riuscito finalmente ad ispezionare gli atti relativi all’offerta tecnica della ditta Coop Solidarietà e Lavoro che gestisce il servizio”. Una premessa: “La mia visita non è stata per contestare gli atti di gara ma solo per ispezionare tutte le schede tecniche relative ai prodotti somministrati nelle mense agli alunni. Un atto dovuto, dato che il direttore della Solidarietà e Lavoro nell’ultima ispezione della commissione Mense, della quale faccio parte come consigliere d’opposizione, mentre contestavo la provenienza di svariati prodotti mi ha invitato ad andare ad esaminare le schede tecniche allegate all’offerta”. Una serie di contestazioni riguardano i prodotti. “Presa visione delle tecniche – continua Gatti – posso dire che gli alimenti presenti negli scafali sono differenti da quelli dichiarati; non c’è nessuna etichettatura che garantisce che il pesce fresco arrivi da un allevamento nel raggio di 150 km dalla costa di Anzio, bensì da Perugia. Nelle schede tecniche non sono inseriti prodotti che arrivano dall’estero, come i filetti di platessa che abbiamo visto servire, e che arrivano o dal Nordafrica, o dall’Olanda. Le banane provengono dalla Francia, quando per la frutta e per gli ortaggi l’offerta tecnica ci parla di un raggio di filiera fra i 40 e i 200 km. Mi auguro che l’assessore Nolfi, la dirigente Ceccarini e il sindaco prendano provvedimenti applicando le multe necessarie, come da contratto, per la salute e per il bene dei nostri bambini”.