Il presidente di Realtà Nuova interviene su “Mafia Capitale”, in difesa del capogruppo regionale di Forza Italia
“Sono fortemente dispiaciuto di quanto stia accadendo nella politica romana nelle ultime ore; da cittadino, da personaggio politico, ma soprattutto da amico dell’onorevole Luca Gramazio. Sì, perché quando la politica si sporca le mani con loschi affari perde il suo valore morale ma quando si conosce una persona ed il suo modo di fare politica non si può credere a ciò che si legge sui giornali – lo dichiara in una nota Vincenzo Capolei presidente del gruppo Realtà Nuova, in riferimento all’indagine “Mafia capitale” che vede coinvolti tra gli altri anche il capogruppo di Fi in Regione Luca Gramazio – Siamo certi dell’innocenza dell’onorevole Luca Gramazio, un ragazzo dalle grandi doti cresciuto in un centrodestra che lo ha visto ad oggi essere il più votato nelle liste del Pdl e divenire capogruppo in consiglio regionale del primo partito di opposizione. Un uomo disponibile verso il territorio che lo ha eletto e sempre pronto ad affrontare qualsiasi battaglia per non deludere la fiducia dei suoi elettori, per questo motivo anche in questo difficile momento siamo a confermargli la nostra vicinanza e la nostra solidarietà. Essere il numero uno ed un politico di razza a volte espone a dei rischi, a dialogare con tutti senza far distinzioni perché fare politica vuol dire stare in mezzo alla gente senza se e senza ma. Penso che oggi l’onorevole Gramazio stia pagando questo ormai dimenticato modo di fare politica… sono e siamo certi come suoi sostenitori che saprà dimostrare la sua innocenza ma chiediamo a gran voce allo stesso modo alle testate giornalistiche locali di non strumentalizzare politicamente questa vicenda per gettare fango su esponenti locali definiti “galoppini” che hanno avuto il piacere e sono certo avranno nel prossimo futuro l’onore di continuare a collaborare con una persona seria e riteniamo innocente come Luca Gramazio. In questo modo si dà solidarietà… si dice che si è sempre collaborato nella legalità… e ci si dichiara garantisti”.