“Insediare una commissione d’accesso in seno al Comune di Anzio per verificare, ai sensi della normativa vigente, la presenza di condizionamenti da parte della criminalità organizzata“. E’ quanto chiedono, in una interrogazione al Ministro dell’Interno Roberto Maroni, tre senatori del PD. Oltre al Senatore Vincenzo Vita, l’interrogazione è firmata da due esperti dell’antimafia: il Magistrato e scrittore Gianrico Carofiglio e Giuseppe Lumia entrambi componenti della Commissione parlamentare di inchiesta su fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali anche straniere.
Questo il testo:
Legislatura 16º – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 635 del 03/11/2011
Interrogazioni con richiesta di risposta scritta
Vita, Carofiglio,
Lumia- Al Ministro dell’interno – Premesso che:
il territorio di Anzio (Roma) risulta fortemente infiltrato da organizzazioni criminali: come testimoniato dai processi “Appia” e “Mithos” pendenti innanzi al tribunale di Velletri per il delitto di cui all’articolo 416-bis del codice penale, in tale territorio da anni opera il clan Gallace;
l’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Roma “Paredra” e le indagini della DDA di Milano “Infinito” e “Bagliori” hanno confermato l’operatività della cosca e le sue proiezioni anche in Lombardia;
nel territorio risulta operativo, altresì, il clan dei casalesi come attestano le indagini della DDA di Roma nonché la sentenza emessa dal tribunale di Latina a carico di Pasquale Noviello ed altri per gravi reati aggravati dalle modalità mafiose;
nelle città di Anzio e Nettuno (Roma) negli ultimi tre anni sono state messe a segno diverse intimidazioni ed attentati ai danni di imprenditori e commercianti;
il 19 maggio 2009 una bomba carta danneggiava il locale che ospitava «Il Buena Vista», sala da ballo di Nettuno il cui nome era già finito nel 2005 nell’inchiesta della procura di Velletri, sui rapporti della criminalità organizzata con alcuni amministratori di Nettuno;
la notte del 26 maggio 2009 un’altra bomba carta distruggeva una Clio parcheggiata in via Montenero, zona centrale di Nettuno, mandando in frantumi i vetri del palazzo di fronte, quelli di un’altra auto, di un’officina meccanica e di un club privato in cui si gioca a poker, il circolo “Italian Poker”;
la notte del 21 gennaio 2010 venivano sparati cinque colpi di pistola calibro 9×21 contro il portoncino blindato del pub «The Mithicals» a Nettuno;
il 4 giugno veniva fatta esplodere una bomba artigianale sul cancello della villa dell’ex assessore di Nettuno Gianni Cancelli;
il 10 luglio una bomba carta danneggiava l’auto di un familiare del titolare del circolo “Italian Poker”;
il 14 ottobre 2010 ignoti appiccavano il fuoco al ristorante «al Sarago» che si affaccia su largo S. Antonio, all’inizio della riviera Mallozzi ad Anzio;
la notte del 7 gennaio 2011 veniva colpita da un grave incendio doloso l’azienda di Anzio “Eco Imballaggi”, che subiva danni per circa 70.000 euro;
nel novembre 2005 il Consiglio comunale di Nettuno (a pochi chilometri da Anzio) è stato sciolto per gravi condizionamenti da parte della criminalità organizzata, decisione confermata in tutti i gradi di giudizio dalla giustizia amministrativa;
nella Giunta di Anzio siede l’assessore Pasquale Perronace fratello del defunto Nicola Perronace già tratto in arresto su richiesta delle DDA di Roma e Catanzaro per il delitto di cui all’art. 416-bis del codice penale, nonché rinviato a giudizio per tale delitto;
Nicola Perronace già nel 1983 era stato attinto da mandato di cattura emesso dal giudice istruttore di Locri per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso e sequestro di persona a scopo di estorsione;
le attività di indagine dei carabinieri portavano a sostenere che Nicola Perronace sosteneva la latitanza di importanti boss della ‘ndrangheta già negli anni ’80, come Cosimo Ruga;
il collaboratore di giustizia Giacomo Lauro riferiva di aver passato il Natale e il Capodanno del 1978 a Roma, in località Falasche di Nettuno, assieme ad altri latitanti facenti parte del crimine organizzato della provincia ionica di Reggio Calabria, come Cosimo Ruga (vivente), Andrea Gallella (deceduto per cause di omicidio), Francesco Musitano di Platì. Erano latitanti, perché durante l’inverno nelle montagne fa freddo e allora il latitante va e cerca un riparo. Quindi loro a novembre e i primi di dicembre erano saliti dalla Calabria, dalla zona di Guardavalle, Gioiosa, Platì e si erano trasferiti presso Nicola Perronace di Guardavalle che aveva casa e abitazione a Falasche (dichiarazione rilasciata durante l’udienza del 1° dicembre 1998 del processo per l’omicidio Pecorelli, come si può riscontrare nell’audio sul sito di Radio radicale);
Pasquale Perronace, inoltre, risulta essere cugino di primo grado di Agazio e Vincenzo Gallace, esponenti apicali del clan Gallace;
nell’ambito dell’inchiesta a carico del pregiudicato Franco D’Agapiti ed altri coordinata dalla procura di Velletri nel 2005 risultarono contatti tra lo stesso D’Agapiti e l’allora direttore del Comune di Anzio Giorgio Zucchini e attuale consigliere del Popolo della libertà di Anzio; la Corte dei conti, in appello, ha condannato Zucchini per danno erariale;
giova rilevare che anche l’attuale assessore all’ambiente Patrizio Placidi risulta condannato per danno erariale nel medesimo processo;
il comandante dei Vigili urbani di Anzio Bartolomeo Schioppa risulta essere stato condannato in appello per corruzione a due anni e otto mesi;
nel novembre 2007 veniva disposta dal giudice per le indagini preliminari di Velletri la misura coercitiva degli arresti domiciliari per corruzione nei confronti dell’allora comandante dei Vigili urbani di Anzio Samuele Carannante;
un mese dopo veniva ordinata dal gip di Velletri la misura coercitiva degli arresti domiciliari per corruzione e calunnia nei confronti del vice comandante dei Vigili urbani di Anzio Lorenzo Giusti;
l’assessore al turismo Umberto Succi è stato vittima dal 2002 al 2004 di ben tre attentati che hanno colpito il suo stabilimento balneare “il Bungalow” e la vettura del suo albergo;
il consigliere Mario Pennata ha subito due gravi intimidazioni nel 2003 ad un negozio di ottica già di proprietà dello stesso consigliere, si chiede di conoscere se il Ministro in indirizzo sia al corrente di tali gravi fatti e se intenda insediare una commissione d’accesso in seno al Comune di Anzio per verificare, ai sensi della normativa vigente, la presenza di condizionamenti da parte della criminalità organizzata.
(4-06203)