Arrivano le precisazioni del presidente della Capo D’Anzio Luigi D’Arpino, a seguito del provvedimento del Tar del Lazio che ha accolto l’istanza cautelare presentata dagli ormeggiatori e sospeso la nota con la quale il Comune di Anzio ha invitato a rilasciare le aree il 5 febbraio. “Con riferimento alle notizie apparse sulla stampa è di obbligo precisare quanto segue: il provvedimento del Tar del Lazio è una sospensiva di natura tecnica e non preclude a qualsivoglia fondatezza delle sommarie deduzioni della cooperativa ricorrente che a norma di legge non ha titolo per l’occupazione delle aree; il provvedimento impugnato è una nota dell’Ufficio Demanio del Comune di Anzio che definisce per l’aspetto amministrativo i rapporti con l’ex concessionario in considerazione del fatto che è stato formalmente notiziato, nell’ambito dei rapporti di delegazione amministrativa con la Regione Lazio, della avvenuta caducazione delle concessioni in gestione all’Ente Comune di Anzio a termini del Codice della Navigazione. La Capo d’Anzio pertanto, quale soggetto attuatore dell’opera pubblica e concessionario demaniale procederà secondo legge e secondo quando previsto dalla Concessione e dall’Accordo di Programma”.