Si è svolta a Latina la conferenza dei sindaci dell’ambito territoriale Ato4, con quattro punti all’ordine del giorno tra cui al secondo punto gli adempimenti alle deliberazioni della Conferenza dei sindaci e del Presidente dell’Ato 4 n. 13, 14 e 15 del 14 dicembre 2010 e al terzo punto la presa d’atto della sentenza di Consiglio di Stato n. 4902/2011 che di fatto chiede al gestore del servizio idrico, Acqualatina, di rivedere la convenzione in conformità con gli standard regionali. Il sindaco di Aprilia Domenico D’Alessio, data la complessità della materia trattata e visto il breve lasso di tempo dalla trasmissione dei documenti alla convocazione della seduta, ne ha chiesto formalmente il rinvio. Non accolta la richiesta, ha deciso di abbandonare la seduta. «Ho chiesto al presidente dell’Ato4 Armando Cusani – ha spiegato il sindaco di Aprilia – maggiore tempo per lo studio delle proposte di deliberazione anche perché, in particolar modo per il secondo punto, le nostre decisioni avrebbero potuto incidere sul piano tariffario. Da una prima analisi, sembra che l’esito referendario che impone di assumere provvedimenti sulla riduzione delle tariffe sia stato aggirato e che non sia ancora previsto di decurtare il 7% di remunerazione del capitale. Un altro aspetto appare anche più critico: nella controversia tra il gestore e i Consorzi sembra infatti che, qualsiasi sia l’esito della vertenza, a rimetterci saranno soltanto i cittadini. Ancora più allarmante è che le delibere approvate dalla Conferenza dei Sindaci prendono immediata esecutività, dando mandato al presidente dell’Ato4 di sottoscriverle, senza che i Consigli comunali si possano esprimere. Questo è grave, perché rappresenta l’ennesimo tentativo di svuotare delle sue prerogative il Consiglio comunale, cui viene scippato il suo ruolo di controllo, esame ed approvazione di atti e convenzioni. Tutto ciò in spregio a quanto più volte imposto dalla giustizia amministrativa». Anche la proposta di adeguamento della convenzione di gestione suscita perplessità tali che la richiesta di maggiore tempo per approfondirne gli atti avrebbe potuto e dovuto essere suscettibile di un logico accoglimento. «Da un primo esame della delibera – ha detto il sindaco Domenico D’Alessio – si evince che le modifiche proposte sono assolutamente insufficienti a conformare la convenzione a quella tipo della Regione Lazio e che permangono tutte le difformità del disciplinare tecnico e del regolamento del servizio idrico integrato. Oggi è stata scritta un’altra pagina buia per la dignità dei Consigli comunali, che rischiano un nuovo esproprio di funzioni e competenze. Ribadiamo la nostra ferma convinzione, e il Consiglio di Stato viene in nostro supporto, che la Conferenza dei Sindaci può solo predisporre, ma è il Consiglio comunale, nella sua competenza territoriale, che si deve esprimere. E l’espressione democratica non è rappresentata da una ratifica pressoché obbligatoria, bensì dalla libera possibilità di approvare o disapprovare. Nei prossimi giorni, dopo aver letto gli atti della seduta, ci riserviamo ulteriori valutazioni. Il mio auspicio è che gli altri sindaci dell’Ato4 condividano la stessa esigenza di approfondire meglio gli argomenti in oggetto e soprattutto di tutelare la dignità dei Consigli comunali, per non snaturarli del loro ruolo sancito dalla Costituzione».