Luigi D’Arpino si dimette dalla presidenza della Capo D’Anzio, la società incaricata di realizzare il nuovo bacino portuale. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’ennesimo ricorso presentato al Tar stavolta dal circolo della Vela di Roma. Il presidente, che domani ufficializzerà le dimissioni dal cda, si è detto stanco di lottare per un progetto nel quale non crede più nessuno. “La notizia delle dimissioni del presidente della Capo D’Anzio – commenta il segretario del Psdi Paride Tulli – conferma quello che diceva il Pd dieci anni fa, tra cui il sottoscritto, che la strada intrapresa per fare il nuovo porto ad Anzio era impraticabile sia sotto il punto di vista economico che progettuale, ma soprattutto per la mancanza del consenso di tutti operatori portuali. Le dimissioni di D’Arpino mettono fine a una gestione della Capo D’Anzio che ha portato ad un passivo di bilancio di quasi due milioni di euro, che ricadrà su tutti quanti noi per i prossimi anni. Mi auguro che adesso si cerchi un discorso comune tra tutte le forze politiche per liquidare un carrozzone che non è servito a nulla con il minor danno possibile alla città”.