L’Opposizone è andata dal notaio per firmare le dimissioni ma le adesioni non sono bastate
Ci hanno sperato fino all’ultimo momento i consiglieri dell’opposione di centrodestra che ieri si erano dati appuntamento dal notaio per firmare le dimissioni da consiglieri. L’intento era quello di raccogliere anche le firme di alcuni consiglieri della maggioranza eletta a sostegno del Sindaco Alessio Chiavetta. Ma le firme sono rimaste 9, cioè solo quelle dei consiglieri dell’opposione: Caponi, Cesarini, De Santis, Dell’Uomo, Marzoli, Eufemi, Turano, Vaccari e Flamini quest’ultimo ex sostenitore di Chiavetta. E’ evidente che le prese di distanza e i distinguo di alcuni consiglieri del PD non si sono tradotti nella sfiducia totale, critiche forti ma non al punto di compromettere, per ora, la legislatura. Ora la prossima mossa spetta al Sindaco che si era dimesso in attesa di un chiarimento, ma passati i 20 giorni previsti, non è dato ancora sapere se la frattura all’interno della maggioranza si sia ricomposta o no. E proprio Chiavetta prima o poi dovrà convocare il Consiglio Comunale e sarà proprio in quel luogo che si potrà testare la capacità del Sindaco e della sua coalizione a serrare i ranghi. E’ certo che, firme permettendo, l’opposizione alla prima occasione presenterà una mozione di sfiducia al Sindaco. Intanto restano insoluti i molti problemi che affliggono la città, a partire dal cantire del parcheggione di Piazzale Berlinguer, senza tralasciare lo stato vergognoso in cui versano le vie cittadine.