I big di Forza Italia per far “risorgere” Nettuno

I big di forza Italia per far risorgere Nettuno. Gasparri: “Siamo pronti per la sfida elettorale”

Mentre a livello nazionale Forza Italia si sta dilaniando tra “Berlusconiani” e “Fittiani” e tra vecchia guardia e il nuovo cerchio magico,  rischiando di sfasciare quello che negli utimi 15 anni è stato il partito di maggioranza, ora dato in netto calo dai sondaggi. La caduta della Giunta Chiavetta e la possibilità di una riconquista da parte del centrodestra della città del tridente, ha dato nuova verve ai forzisti locali. Tanto che venerdi scorso sono calati dalla Capitale molti big di Forza Italia a sostenere e rilanciare il partito locale. In una sala delle Sirene affollata, vecchi e nuovi volti, si sono confrontati con il senatore Maurizio Gasparri (arrivato quasi a convegno finito), l’ex ministro delle Politiche agricole Andrea Ronchi, con l’on. Adriano Palozzi coordinatore Provinciale del partito e il Senatore Aracri. A rappresentare il club Forza Silvio Massimo Cocuzza e poi l’ex consigliere comunale Massimiliano Rognoni che ha detto ” Abbiamo liberato Nettuno da qualcosa che non poteva andare avanti ora il centrodestra deve essere intelligente e presentare un progetto alternativo“. Adriano Palozzi, ha scandito con chiarezza che: “Vanno messi da parte personalismi di ogni tipo. Tutti dovranno fare un passo indietro nell’ottica della costruzione di un progetto unitario in cui non è detto che il candidato a Sindaco debba essere espressione del partito“, con chi cambia casacca è stato duro “Chi è dentro è dentro chi è fuori è fuori – ha tuonato – basta persone di passaggio“. Infine Gasparri ha detto” Siamo pronti alla sfida elettorale, sui temi della sicurezza e per lo sviluppo del territorio“.  Insomma Forza Italia vuole riprendersi Nettuno, con una immagine del tutto nuova, offuscata però dagli errori del passato: dalla consegna dei tributi comunali alla Nettuno Servizi fino allo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni della malavita. Senza tralasciare l’aver candidato nelle liste del PDL consiglieri che poi hanno sostenuto la giunta Chiavetta.