Marco Maranesi, ex capogruppo di Forza Italia, poi passato al movimento “Liberi di cambiare”, scopre le carte e ufficializza il suo tesseramento con il Partito Democratico. “Ho sottoscritto la tessera del Pd e con orgoglio ho apposto la mia firma sotto quella del Segretario Nazionale, Matteo Renzi. Dopo una lunga riflessione, sulla politica nazionale e locale, ho scelto liberamente di sottoscrivere la tessera del Partito Democratico ed ho apposto con orgoglio la mia firma sotto quella del Segretario Nazionale, Matteo Renzi, che da molto tempo seguo condividendone l’azione riformatrice del nostro Paese. Con senso di responsabilità sento il dovere di rendere immediatamente pubblica questa mia decisione che, come ha detto l’amico Stefano Pedica della Direzione Nazionale del Pd, non ha riscosso particolare entusiasmo in alcuni esponenti locali che spero, invece, si impegneranno insieme al sottoscritto ed al Gruppo Consigliare per vincere le prossime elezioni amministrative, costruendo un progetto politico nuovo e di radicale cambiamento. Sogno un Partito Democratico ed una Coalizione che, come livello nazionale, sia vincente rispecchiando la coraggiosa linea politica tracciata da Matteo Renzi.
Perchè il Pd? In poco più di un anno , dopo il 22 febbraio 2014, l’Italia ha una nuova dimensione internazionale in politica estera, gli italiani 80 euro in più in busta paga, la nuova legge elettorale, la riforma costituzionale, la diminuzione della pressione fiscale, l’eliminazione della TASI, l’incremento dell’occupazione, la crescita del PIL, il jobs act è realtà e soprattutto l’avvio delle riforme indispensabili per la nostra Italia. Questo era parte del programma che Berlusconi annunciava da anni e che con Renzi è diventato realtà in pochi mesi.
Come tutti sanno sono stato sempre lontano dagli estremismi e soprattutto da una cultura di destra che non mi appartiene, provenendo da una famiglia socialista che ha sostenuto, nelle ultime elezioni, Luciano Bruschini proprio per il suo essere socialista. L’Italia, insieme ad Anzio che è una parte dell’Italia, si avvia la bipartitismo: da una parte Renzi, Lorenzin, Madia, Boschi, Alfano, Serracchiani ecc e dall’altra la nuova destra estrema di Salvini, Meloni, Rampelli ecc. dalla quale sono distante anni luce.
Della mia decisione ho messo a conoscenza il Segretario cittadino del Pd, il Segretario Provinciale, il Gruppo Consiliare e gli amici del PSDI, Centro Democratico e Idv che, al momento, sosterranno dall’esterno questa mia iniziativa politica. Nei prossimi giorni sarò presente al Direttivo del Pd dove relazionerò sulle ragioni della mia adesione.
Auspico che il Pd non sia più il partito dell’esclusione per perdere più o meno volutamente le elezioni locali, ma diventi il partito dell’inclusione e di un forte radicamento territoriale. C’è bisogno di tutti, necessita dare corpo al nuovo partito del Presidente Renzi e credo che l’unità di tutte le forze che si contrappongono a questa nuova destra sia un elemento imprescindibile per vincere le prossime elezioni. All’ultima Festa dell’Unità ho avuto una civile discussione con la componente di sinistra del partito: in particolare con Maria Cupelli, storica militante, che mi chiedeva spiegazioni rispetto al mio avvicinamento al cantiere democratico di Stefano Pedica. Ecco, vorrei fare mille discussioni con loro ma vorrei anche che, alla fine, tutte le componenti del Partito Democratico (compresi i molti fuoriusciti) si trovino unite intorno ad un progetto utile alla nostra Città ed ai Cittadini di Anzio”.