Riceviamo e pubblichiamo
La presentazione della legge di stabilità del governo Renzi rende visibile come il PRC abbia colto nel segno impostando la campagna contro la crisi e l’austerità, con cui sarà in piazza a partire da questo fine settimana, con lo slogan “I soldi ci sono”.
Per ammissione dello stesso Presidente del Consiglio dei Ministri nella legge di stabilità ci saranno più soldi, ma non per tutti. Emerge nitidamente l’orientamento di classe del governo. A quale classe si riferisca sarà facile comprenderlo vedendo quali sono i provvedimenti che intende prendere. 1) via la TASI per tutti senza considerare i redditi, via l’IMU che restava sugli immobili di pregio, quindi finalmente anche chi possiede villone hollywoodiane, castelli, o appartamentini a piazza di Spagna si libera dal dover pagare le tasse sulla casa, Lorsignori ringraziano, 2) innalzamento dell’uso del CONTANTE da mille a tremila euro, impedendone la tracciabilità e la conseguente lotta all’evasione. Anche gli evasori fiscali sono degli elettori e non bisogna deluderli, Lorsignori ringraziano, 3) riduzione della pressione fiscale al 24% sull’IRES (imposta sul reddito delle società) mentre i redditi da lavoro dipendente continueranno ad essere tassati in media al 42,8%, Lorsignori ringraziano.
Ma non basta, bisogna considerare che le tasse sono il mezzo con cui si finanziano i servizi stessi che lo Stato fornisce: scuola, trasporti, sanità, sicurezza, giustizia, etc
Negli anni appena trascorsi si è operato per ridurre il debito pubblico tagliando la spesa pubblica, cioè tagliando i servizi che lo Stato forniva (e lungo questa strada si incammina il decreto Lorenzin che prevede il taglio delle prestazioni diagnostiche nella sanità). Quelle politiche hanno avuto come risultato che lo Stato avesse un surplus di risorse economiche ricavate dalle tasse che invece di essere utilizzate in servizi ai cittadini sono servite nominalmente ad abbattere il debito pubblico, fattivamente a pagare i suoi interessi al mercato (leggi Lorsignori), 4) vengono stanziate le risorse per adeguare la parte economica dei contratti del pubblico impiego, vacanti da oltre sei anni, con ben 5 euro mensili pro capite, i dipendenti pubblici, potranno rilanciare l’economia italiana con i loro consumi (perdendo altresì la vacanza contrattuale di 12 euro).
Per concludere, con la legge di stabilità proposta dal governo Renzi accadrà questo: qualcuno guadagna (Lorsignori), tutti gli altri, a cui sembra di guadagnare perché non pagano più la TASI, ci perdono perché continuano a pagare più tasse dei servizi che ricevono e perché molti di quei servizi, che non ricevono più, sono progressivamente immessi sul mercato (alla parola mercato leggi guadagno per Lorsignori). A questo punto avrete capito quale è la classe che viene privilegiata dal governo e, quindi avrete capito che, se non siete proprietari di immobili di pregio, padroni di società e di imprese o evasori fiscali, non è la vostra.
Tuttavia tutti i media vi dicono che finalmente questa legge di stabilità servirà a far ripartire l’Italia. Ma su questo punto, se è vero che l’Italia è una barca e su questa barca siamo tutti, ci sono due possibilità: o siete sul ponte superiore a godervi l’happy hour, oppure più probabile, siete sotto nella stiva a spingere sui remi perché l’Italia avanzi, godendo e accontentandovi delle briciole che cadono dall’alto. Briciole che i media vi fanno sembrare una fortuna, in modo che evitiate di disturbare Lorsignori.
Ancora una volta c’è chi prende, Lorsignori, e chi paga, i Lavoratori. Non vi sembra che sia giunta l’ora di finirla con questo ritornello?
E tu, tu che hai avuto la forza ed il coraggio di leggere fino in fondo questo testo (cosa di per sè già ammirevole) cosa farai in prima persona perché si possa cambiare disco? Senza la tua azione, senza il tuo impegno diretto per cambiare le politiche liberiste e grazie a leggi elettorali taroccate PD, FI, NCD, e quanti altri sono in Parlamento continueranno a servire i padroni contro i lavoratori. Lorsignori ringraziano, anche per l’inazione del popolo lavoratore.
Il PRC invece, in direzione ostinata e contraria, indica che un’altra strada c’è, da percorrere e sviluppare tutti insieme, partiti, movimenti, singoli cittadinini\lavoratori. La strada della Costituzione Repubblicana del 1948, dei diritti del lavoro, dell’uguaglianza, della solidarietà, del reddito per tutti. Per questo a partire da questo sabato e domenica ad Anzio, a Lanuvio, a Genzano e ad Albano, siamo e saremo in piazza: perché “I soldi ci sono.”
Marco Bizzoni
segretario PRC federazione Castelli, Colleferro, Litoranea