Riceviamo e pubblichiamo
Nettuno mostra timidi ma crescenti segnali di risveglio civico.
Tocca chiarire: non è che di incanto sia diminuito il degrado urbano o il senso di abbandono di taluni quartieri; la “buca” dove sarebbe sorto il monumento alla vanagloria della improvvisazione e del dilettantismo al potere langue esamine a lacerare il tessuto urbano del centro della città.
Le attività commerciali boccheggiano (nella totale indifferenza dell’amministrazione comunale che contribuisce ad affossare il commercio con la pressione dell’imposte locali a servizi “0”) complice sì il clima recessivo ma con il contributo determinante di una viabilità compromessa dalla mancanza di manutenzione, di aree di sosta e dalla totale assenza di iniziative.
L’imprenditoria locale, che di suo non tende ad una visione strategica d’insieme, arranca in un mercato asfittico, incapace di proiettarsi verso altre risorse (non esiste, ad esempio, un rapporto turismo – territorio).
I servizi pubblici (sociali, scolastici, ambiente e sanità, trasporti, tecnico-urbanistici, tributi, sport e cultura…), almeno quelli che sopravvivono, appaiono come cariatidi annaspanti in un mare di inefficienza ed incompetenza.
Nonostante questo sembra che, tuttavia, ci siano valide ragioni per sperare in un rapido miglioramento della qualità della vita, a condizione che la città sia definitivamente liberata.
Anche un distratto osservatore -elettore di questo Comune- non può non avere assistito alla costituzione di “liste civiche” decise a contendersi lo scranno di primo cittadino.
Il dato emergente di questa nuova contesa amministrativa sembra appalesarsi come la prima elezione dal dopoguerra in cui i partiti e le ideologie “storiche” mostrano una certa ritrosia a manifestarsi apertamente lasciando visibilità a liste che, stando a loghi e slogan non appaiono imparentati con le storiche compagini partitiche.
Sarà capitato di seguire qualche “evento” nel corso del quale professionisti della politica gia presenti in precedenti tornate elettorali (se non in passati Consigli comunali…), abbiano reso pubbliche le aspirazioni a (ri)prendere il controllo del Palazzo Comunale nettunese dal punto in cui lo avevano lasciato con il sopraggiungere del Commissario Prefettizio.
E’ già capitato di aver seguito qualche oratoria di autocandidatura alla competizione prossima ventura. Se ne è abbiamo dedotto un senso di stantio, di déjà vu, di riti visti e rivisti. E cosa dire del linguaggio utilizzato? E dei contenuti? Vogliamo parlare dei programmi? Abbiamo sentito auspici “a riprendere il cammino interrotto…” …via Francigena? … Santiago de Compostela? ; abbiamo sentito parlare del bene della Salute come “bene indisponibile previsto dalla Costituzione…”.
Concittadini, facciamo la nostra parte, non permettiamo che sia la politica a distruggere il futuro di Nettuno.
Con l’approssimarsi della data del 12 giugno 2016 dovrà sorgere una nuova sensibilità negli aspiranti a detenere le sorti della “res publica” comunale.
Elettore di Nettuno, non cascarci: non farti relegare al rango di spettatore di una contesa di tipo calcistico. La gestione della cosa pubblica non è una questione di appartenenza a questo o quel partito politico, non è “fede” di tipo politico! Quando ascolterai le prossime arringhe chiediti: “Cosa ha detto? – Che programma ha? E’ onesto o si lascerà condizionare dal proprio tornaconto?”…
Medita elettore, medita….
Comitato Rinascita & Rinnovamento