Dovrebbe essere ad Anzio la prossima settimana Renato Marconi, socio di minoranza della Capo d’Anzio con la sua Marinedi, per dettare al Comune di Anzio, proprietario della quota di maggioranza delle azioni, “la linea” da seguire dopo 15 giorni dalle dimissioni dal CDA di FrancoPusceddu e del presidente D’Arpino. Sembra che nessuno abbia alcuna fretta nel procedere con la convocazione del CDA della Capo d’Anzio, che dovrebbe essere prevista per la fine di febbraio con all’ordine del giorno, non il bando pubblico per la realizzazione del Porto, ormai archiviato, ma aspetti contabili e di gestione della società. Sembra anche tramontata, per il momento, la riduzione da cinque a tre rappresentanti nel CDA della Capo d’Anzio ed è sempre più probabile la cooptazione dei due membri di parte pubblica che si aggiungeranno a Mauro Fantozzi, dato per vicino all’assessore Roberta Cafà, che non si era dimesso nella precedente assemblea.
Nel frattempo incombe il decreto Madia che obbligherà il Comune a vendere le azioni con l’ingegner Marconi, in prima fila, pronto a rilevarle ed a far valere il suo diritto di prelazione. Lo stesso ingegner Marconi che in poco tempo ottenne in Regione l’inversione del cronoprogramma dei lavori al porto e che avrà guardato con piacere alla lettera della Regione che intimava al Comune di liberare le aree occupate dagli ormeggiatori. L’ingegner Marconi che restituirà, con comode rate, alla BPL la sua quota parte di fidejussione mentre i cittadini di Anzio hanno versato 600.000 euro in contanti, come regalo di Natale. Lo stesso ingegner Marconi infastidito dal consiglio comunale che ha votato mozioni per il porto pubblico e particolarmente contrariato per la causa avviata, con anni di ritardo e con troppi tentennamenti, dall’avvocato Cancrini per la riacquisizione delle quote finite a Marinedi, con un’operazione che preoccupa molto i dirigenti ed i funzionari del Ministero del Tesoro. Quel Renato Marconi che a breve potrebbe diventare “il proprietario” del porto di Anzio, sfruttando i vantaggi del decreto Madia e le missive della Corte dei Conti al Comune che bocciano la gestione della Capo d’Anzio, con un possibile danno erariale per i dirigenti ed i politici che approvato i vari atti. Sarà Renato Marconi il Sindaco di Anzio 4.0?