Il bando di gara per la realizzazione del porto definitivamente archiviato, nessuna nomina alla Capo d’Anzio al momento in vista, nessuno sfratto per gli ormeggiatori nonostante la missiva della Regione. Ed ancora, la convocazione del Cda alla fine di febbraio per approvare il bilancio in rosso della Capo d’Anzio, e l’avvio della Corte dei Conti del procedimento sulla fidejussione bancaria che rischia di tramutarsi in un pesante danno erariale per consiglieri di maggioranza ed assessori. Sembra sia stato soprattutto questo il responso dell’incontro tra il sindaco, Luciano Bruschini e l’ingegner Renato Marconi sempre più vicino, con la probabile privatizzazione della Capo d’Anzio, ad acquisire l’intero pacchetto azionario ed il conseguente controllo del porto con annesso il centro storico cittadino. A 15 giorni dalle dimissioni del presidente della Capo d’Anzio nulla è stato fatto nonostante l’imminente uscita del decreto Madia che obbligherà il Comune a cedere le quote ed a privatizzare la società. Ad Anzio, tra centrali biogas, nuovi centri immigrati in zone turistiche ed i veti dell’assessore Placidi che più volte ha pubblicamente annunciato l’apertura della crisi in Comune, regna il caos senza che nessuno senta il dovere di preoccuparsi dei problemi dei cittadini. Loro possono attendere.