Anzio- Una centrale biogas non si nega a nessuno. Nuova mozione per realizzarle

Impianto 2-k50F-U4313015790642160F-1224x916@Corriere-Web-Sezioni-593x443E’ qualcosa di incredibile quello che sta accadendo ad Anzio, città con svariate bandiere blu, tutte al rogo in queste ore, con la maggioranza di governo che cerca di conservare la gestione del potere sfidandosi a colpi di biogas. La prima mozione per provare a fermare la realizzazione delle centrali, protocollata in Comune e firmata anche da quattro assessori, è stata praticamente cestinata dal sindaco Bruschini nonostante raccogliesse l’adesione di quasi tutta la sua maggioranza, del Pd e di Liberi di Cambiare. La seconda mozione, sottoscritta e protocollata dai consiglieri d’opposizione De Angelis, Fontana e Maranesi, chiederà al consiglio comunale il voto per mettere una pietra tombale a tutte le centrali biogas sul territorio, con la modifica del regolamento e con l’inserimento di tutta una serie di vincoli legati alle distanze dai centri abitati e dai fabbricati. Ma in maggioranza, dopo un lungo confronto con il sindaco e dopo aver ritenuto “incostituzionale” la seconda mozione, si sta lavorando full time alla stesura di una terza mozione che eviti la crisi politica annunciata a più riprese da Placidi e che metta pace tra tutte le fazioni che simpatizzano per l’una o per l’altra centrale, senza pensare all’immediata vicinanza con scuole, case, condotte acque bianche, ecc. Gli assessori che avevano firmato la prima mozione sarebbero pronti a “rimangiarsela” pur di conservare le poltrone ed i consiglieri di forza Italia sarebbero a lavoro per la stesura di una terza mozione in politichese che alla fine consentirà di rispettare gli impegni presi con i privati e con i vari politici, più o meno coinvolti nelle varie operazioni biogas. Per il 10 febbraio si prevede un consiglio comunale di fuoco con Candido De Angelis che ha pubblicamente annunciato la sua candidatura a sindaco di Anzio, a capo di una giovane coalizione di “salute pubblica”, per archiviare quella che ha definito “un’amministrazione vecchia e stagnante”. Sullo sfondo il possibile fallimento della Capo d’Anzio e la vicina privatizzazione del porto, con il bando di gara definitivamente archiviato.