“Nella giornata di domani trasmetterò, insieme alla Funzionaria responsabile del servizio politiche sociali, alla Guardia di Finanza di Nettuno agli atti relativi all’assegnazione dei contributi riservati alle famiglie disagiate del nostro territorio. La sottoscritta e gli uffici sono a totale disposizione delle autorità competenti ed auspicano vengano monitorate tutte le pratiche lavorate dal nostro Comune”.
Lo afferma l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Anzio, Roberta Cafà, in riferimento all’accesso agli atti amministrativi relativi alle graduatorie per l’elargizione dei contributi sociali alle famiglie bisognose e ad alcuni articoli di stampa sulla vicenda.
“L’Assessorato alle politiche sociali, da sempre, si occupa della parte debole della nostra Città – continua l’Assessore Cafà – ed essere <calunniata> per aver tentato, lecitamente, insieme al Sindaco Bruschini ed alla Giunta per aver aiutato il maggior numero possibile di famiglie è qualcosa che mi lascia basita. Si tratta di famiglie con problemi di lavoro, con minori a carico, con anziani malati e con tutta una serie di gravi situazioni alle quali la Politica ed il Comune non devono e non possono voltare le spalle. In merito ai criteri di assegnazione dei contributi esiste un regolamento, deliberato dal Consiglio Comunale, che in via sperimentale è stato applicato nel rispetto della legge ed attraverso un bando pubblico. Nonostante tutto questo – continua l’Assessore Cafà – sono rimaste fuori dai contributi circa cento famiglie, per le quali sono molto dispiaciuta, che auspico potranno partecipare al prossimo bando”.
L’Assessore Cafà precisa che “il nuovo regolamento, approvato lo scorso anno, sostituisce quello obsoleto di 20 anni prima che era meno trasparente e meno funzionale rispetto all’attuale “.
“Da un anno ad Anzio – conclude l’Assessore – abbiamo istituito il servizio civile e dodici ragazzi lavorano, in supporto alla terza età, a carico dello Stato ed auspico che il progetto venga di nuovo approvato dalla Regione. Anche su questo alcuni hanno da ridire e forse in questa città sarebbe meglio non fare nulla, ma questo non rientra nel mio modo di intendere l’Amministrazione pubblica”.