“A seguito della sentenza che ha annullato la sospensione comminatami illegittimamente dal Segretario Comunale, la scrivente ha diritto ad ottenere la corresponsione di tutti gli emolumenti che mi sono stati sottratti a seguito di tale illegittimo provvedimento”.
Inizia così la lettere che la dirigente del comune di Anzio, Angela Santaniello, sospesa dal servizio dal segretario generale, Pompeo Savarino, a seguito di una condanna in primo grado per corruzione, ha inviato al sindaco Luciano Bruschini per rappresentare “l’infondatezza del ricorso in appello” del comune contro la sentenza del tribunale del lavoro di Velletri che aveva giudicato illegittimo il primo provvedimento di sospensione dal servizio. Rispetto alla vicenda, il Comune aveva presentato ricorso in appello a difesa della correttezza dell’atto adottato dal segretario generale in qualità di responsabile dell’anticorruzione. Sulla dirigente Santaniello pesa anche il recente rinvio a giudizio del tribunale di Velletri, in materia di proroghe di appalti al cimitero comunale con la prima udienza del processo che si terrà il 14 giugno ed il parere dell’Anticorruzione che ha rilevato la manifesta illegittimità nella costituzione della commissione giudicatrice per la gara delle mense, poi revocata dal nuovo responsabile della pubblica istruzione.