“Piano dei Rifiuti: la Regione festeggia, Anzio no”

2012-05-13_Nordsee-Luftbilder_DSCF8566Riceviamo e pubblichiamo

Il 22 aprile scorso la Regione Lazio approva in giunta la Delibera relativa alla “Determinazione del fabbisogno”. Documento fondamentale, mancante dal Piano regionale dei rifiuti da ormai tre anni, che ha causato un contesto di vuoto normativo che gli affaristi del mestiere hanno cercato di sfruttare a proprio vantaggio, delle volte sulla pelle dei cittadini, come successo da noi ad Anzio.
Mentre dalla Pisana festeggiano, in parte giustamente, per la mancata riapertura della discarica di Malagrotta e di nuovi impianti di termovalorizzazione, grazie al costante trend di crescita della raccolta differenziata (comunque ancora di molto al di sotto della media nazionale e degli obiettivi assunti con l’Europa), il Comune di Anzio (e non solo!) ha poco da stare tranquillo. Nel rapporto tecnico allegato alla delibera, infatti, non si citano mai impianti a biogas, ma ci si fa indirettamente riferimento: “Nel periodo trascorso dall’approvazione del vigente Piano sono migliorate le capacità di compostaggio e di valorizzazione delle frazioni umide, attraverso l’autorizzazione di ulteriori capacità di trattamento degli impianti esistenti. Sono tutt’ora in corso i procedimenti per l’autorizzazione di altri impianti distribuiti in tutta la regione”.
Insomma il documento è alquanto deludente su questo fronte, in quanto non “dimensiona” gli impianti necessari al trattamento della frazione umida (che in gran parte potrebbe essere recuperata mediante compostaggio) e lascia la palla ai Comuni e ai privati. Non solo, a voler essere pignoli (o precisi come ci si aspetterebbe quando si parla di salute dei cittadini), il documento contiene anche alcuni strafalcioni e ambiguità. Ad esempio, proprio per quanto riguarda l’ambito di Latina (il nostro) commette un errore per circa centomila tonnellate di rifiuti! Errore di battitura o errore (madornale) sostanziale?!
La Delibera ora entrerà in un processo in cui sarà possibile fare osservazioni tecniche in merito per cambiarne alcune parti. Allora verrebbe spontaneo chiedersi: il Comune ha intenzione di far sentire la propria voce a partire dalla prossima Commissione regionale, o manderà di nuovo il “povero” Dell’Accio a leggere la letterina del Sindaco priva di elementi tecnici rilevanti? Impugnerà gli elementi critici e difenderà i cittadini di Anzio o dirà per l’ennesima volta di non sapere niente, o peggio, di non avere i documenti?
I Consiglieri Comunali, invece, si fanno valere solo quando vengono chiamati sgarrupati o si renderanno conto di aver approvato poco tempo fa un mozione che impegnava il Comune ad assumersi degli impegni entro metà marzo che, ad oggi, non sono stati presi?
Noi la nostra l’abbiamo detta e continueremo a dirla, richiedendo alla regione di sospendere gli iter di approvazione degli impianti in quanto serve una Pianificazione oculata che anche questa volta non sembra esserci, ma si ha di nuovo l’impressione che ad Anzio la politica la facciano i cittadini e non chi di dovere.

Luca Brignone- Sinistra Italiana Anzio