In una sala conferenze dell’Hotel Garda di Anzio abbastanza gremita, si è svolto nel pomeriggio di giovedì 28 aprile, il meeting organizzato dall’associazione culturale “Anzio 00042”, dal titolo “AnzioNettuno Turismo”. La sfida che l’associazione presieduta da Elisabetta Civitan e fondata anni fa dall’attuale capogruppo in consiglio comunale del Pd Anzio, Andrea Mingiacchi, era di grande livello e difficoltà: parlare in modo unitario di come si può gestire, modificare e migliorare in maniera coordinata l’offerta turistica delle due città litoranee a Sud di Roma. Per farlo l’associazione si è servita di relatori di grande originalità e qualità come il giornalista Giovanni Del Giaccio, che nel suo intervento ha tracciato il percorso storico che a partire dalla fine della seconda guerra mondiale in poi ha portato le classi imprenditoriali e quelle dirigenti dei due comuni a immaginare uno sviluppo solamente imperniato su una crescita edilizia smisurata, senza concentrarsi sulla logica di qualità e di rete che si andava affermando in altre coste italiane come in Sardegna o in Toscana. Altro intervento di livello, quello di Michele Canalini, che ha sapientemente tracciato dal punto di vista normativo e tecnico l’utilità e la necessità di adottare i “contratti di rete” tra gli operatori del settore turistico delle due città. Molto condiviso e applaudito dalla platea anche l’intervento di Gabriele Federici, “giovane promessa” della politica locale con esperienze professionali all’estero, che ha ricordato come la dinamica e lo scontro Anzio-Nettuno in questi anni ha portato solo danni ad entrambe le realtà territoriali. Interessantissimo poi il confronto che Giovanni Ferraiuolo nel suo intervento ha svolto sulle “pratiche attuali” nel fare offerta turistica e su quelle che potrebbe essere effettuate nel futuro e su come il territorio litoraneo debba prendere atto che sia necessario un reale cambiamento. Molto interessante, anche se in qualche maniera “guastato” da una contestazione in sala, anche il progetto di efficientamento e razionalizzazione dei due musei più importanti del territorio, quello dello Sbarco e quello Archeologico, in chiave multimediale, che è stato esposto da Angelo Pugliese. In tale proposta si sviluppava l’idea di utilizzare il fundraising per realizzare nell’arco di dieci anni, una raccolta di fondi tale da fornire ad Anzio un Museo Multimediale sulla Storia Romana di livello internazionale, mentre a Nettuno si sarebbe potuto costruire uno sullo Sbarco con una sorta di archivio digitale delle testimonianze dei superstiti della popolazione civile ancora in vita sul nostro territorio. Riproposto e aggiornato poi il bel lavoro di Valeria Davolo, che con un suo lavoro di ricerca sulle potenzialità del territorio dei due comuni anni fa, vinse una importante borsa di studio offerta dal “Granchio”.