I suoi viaggi nel terzo mondo, l’attenzione nei confronti delle fasce svantaggiate, la sua “devozione” al sociale. E’ la prima cosa di cui ci parla, Rodolfo Turano, candidato sindaco alle comunali del 5 giugno. 52 anni, laureato in medicina, specialista in chirurgia generale. Una visione aristotelica della politica, come “massima espressione dell’uomo”, e un impegno civico che scatta all’età di 13 anni. “Vengo da una famiglia dove valori come sociale e nazionalità hanno sempre assunto un ruolo importante – comincia – Mi sono sempre schierato dalla parte dei reietti, contro il capitalismo feroce e il postfordismo che ha reso la nostra nazione destinata ad essere la nuova Cina d’occidente, senza tuttavia un Pil continuamente in crescita. Stiamo diventando una società senza futuro, senza la capacità di renderci autonomi dai potentati bancari”. Un passato nel Movimento Sociale, nella Fiamma dove era responsabile federale dell’alto Ionio – Turano è di origini calabresi – ed anche nel Fronte nazionale. A colpire, durante l’intervista, è la sua disponibilità verso i nettunesi che incontra a piazza del Mercato, dove ci diamo appuntamento per un caffè. In tanti si avvicinano al candidato, tra continue strette di mano, saluti, attestazioni di stima. Mai come in questo momento la città è in cerca di ascolto. “Dal 2007 è iniziata la mia azione a livello territoriale. Credo fortemente nell’aspetto sociale, necessario per dialogare con le popolazioni meno fortunate, sfruttate dal mondo occidentale. Con molto impegno e sacrificio ho trascorso molto tempo a fare il medico volontario tra i bambini del terzo mondo, nelle narcodittature, nei campi dei rifugiati. Il mio primo viaggio nel 2006, e sono esperienze che ti cambiano per sempre”.
Il desiderio di candidarsi, però, c’era da anni. “La mia è una candidatura che nasce dal desiderio di un gruppo di amici. Nel 2013 già avrei potuto presentarmi, ma decisi di fare un passo indietro per appoggiare Eufemi”. Appoggio che ad oggi non è stato ricambiato. “Sono partito con largo anticipo, scendendo stavolta in campo, perché non accettavo ruoli e figure preconfezionate, né volevo più essere vittima di ricatti o prese in giro. Il potere è nel popolo di Nettuno, io impongo estrema correttezza alle istituzioni. Il Comune è anche casa del cittadino. La prima cosa che farò, in caso di vittoria, sarà un assessorato alla legalità e trasparenza. Sono stanco di vedere Nettuno salire alle cronache nazionali per commissariamenti. Faremo tutto in modo legale, perché la legalità attira il bello. La seconda cosa invece, sarà parlare con i dipendenti pubblici, aprire un dialogo, per capire come la macchina amministrativa debba funzionare. Tre “S” la priorità del suo programma: sicurezza, salute, sviluppo, senza tralasciare la cura per l’ambiente. “Farò effettuare una mappatura delle fogne, le cui acque si riversano nel nostro mare. Lo avevo chiesto già nel 2008 ma rimase tutto inascoltato. Massima attenzione anche agli impianti di biogas sul territorio, ai quali ci opporremo con forza. la salute è un bene incommensurabile. Ci batteremo anche per aumentare il livello di sicurezza. Non ci sentiamo più cittadini di questa città. Ci hanno indotto a credere che Nettuno sia qualcosa di estraneo da noi. Dobbiamo ritrovare il nostro senso di appartenenza”.
R.S.
LE LISTE A SOSTEGNO DI TURANO