È stato un confronto moderato, civile e aperto al dialogo quello che nella serata di ieri si è tenuto nella sala parrocchiale della chiesa di Sant’Anna, a Cretarossa. Un confronto che ha visto presenti tutti i candidati sindaci, e che ha dato a Rodolfo Turano, candidato sostenuto da 8 liste, la possibilità di ribadire alcuni concetti del suo programma alla cittadinanza di Nettuno. Invitato a parlare degli strumenti a disposizione del comune per incrementare l’offerta lavorativa e culturale per i giovani, Turano ha spiegato di essere d’accordo con gli altri candidati sulle proposte legate a turismo, cultura ed occupazione giovanile, ma che andrebbero “messi a regime in modo rapido i gemellaggi. Non bastano due visite l’anno – ha chiarito Turano – ma serve uno scambio culturale tra i giovani e non solo. Sul territorio abbiamo diverse scuole alberghiere ma nonostante i nostri partner esteri ci abbiano chiesto più volte della manodopera, non siamo riusciti a mandare uno di loro a imparare le tradizioni e riportare in zona questo know-how”. Altro tema, quello riguardante la tutela dell’ambiente. “Partirei dalle fogne. Il dissesto idrogeologico sul territorio di Nettuno – ha spiegato Turano – parte dalla mancata mappatura delle acque chiare e scure. Già otto anni fa presentai una delibera di indirizzo mai portata avanti dalla precedente amministrazione. Ora dobbiamo metterci al lavoro per risolvere questi problemi”. Infine, sempre con due minuti di tempo per esprimere ogni concetto, Turano è stato invitato a parlare di legalità e lotta alla criminalità organizzata. “Parto da frase di Borsellino – ha spiegato- che diceva che le mafie sono una cosa umana, che ha un inizio e deve avere necessariamente una fine. Dobbiamo per primi dare l’esempio, per questo il primo atto sarà quello di un assessorato a legalità, sicurezza e trasparenza, oltre all’approvazione di un codice etico e della cosiddetta carta di Pisa. Vanno poi sviluppati i comitati di quartiere sani che dialoghino con l’amministrazione, e va istituita la figura del vigile di quartiere”.