Riceviamo e pubblichiamo
“La conduzione squalificante e volgare del consiglio comunale e la disinvoltura con cui l’amministrazione dà corso a pratiche ed atti illegittimi si inseriscono in un quadro di diffusa illegalità che sta drammaticamente colpendo Anzio, come emerge da numerose inchieste giudiziarie e dai sempre più frequenti atti violenti che si consumano sul nostro territorio. Questa pericolosa e diffusa illegalità ferisce e allarma la città.” Con queste parole il gruppo consiliare del PD di Anzio si rivolge alla Prefettura di Roma per sottolineare le condizioni economiche e finanziarie nelle quali grava la città. Il bilancio di previsione è un documento di pianificazione economica e di programmazione politica che viene approvato annualmente dal Consiglio comunale su proposta della Giunta. All’interno dei documenti che compongono il bilancio comunale, ha una funzione autorizzativa in quanto stabilisce ex-ante l’entità, la natura e la destinazione della spesa che il Comune potrà sostenere nel corso dell’anno e le relative modalità di finanziamento, attraverso la programmazione delle entità, della natura e della provenienza delle entrate.
Tre gravi irregolarità sono state compiute nella formulazione del bilancio previsionale del 2016 con il fine di approvare il bilancio finanziario 2016-2018 e il documento unico di programmazione aggiornato 2016-2018. La prima irregolarità: i consiglieri comunali non hanno ricevuto tutta la documentazione e le informazioni utili nei termini di legge previsti, tale da permettere loro il completo svolgimento del proprio compito politico e istituzionale. La seconda irregolarità: non è stato rispettata la data entro la quale approvare il bilancio preventivo delle spese da sostenere con le relative ripartizioni entro il 30 aprile. Il consiglio è stato convocato il 20 giugno e nuovamente procrastinato il 27 dello stesso mese. La terza irregolarità: considerando la sua complessità, nonché la rilevante importanza per la vita cittadina, il bilancio preventivo di spesa deve essere discusso nei limiti temporali imposti, con l’intenzione di preservare la trasparenza, la legalità, nonché la democrazia dell’esercizio finanziario sul territorio. Parafrasando uno dei più significativi protagonisti della vita pubblica del nostro paese durante l’era della Prima Repubblica, “a pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina,” è probabile che il ritardo sia imputabile alla decisione di come e se inserire determinate voci di spesa, con le relative ripartizioni a realtà “vicine” all’amministrazione per la politica culturale del territorio.
La Città di Anzio rischia lo scioglimento del consiglio comunale. Dopo la faticosa e non convincente approvazione di qualche settimana passata del bilancio consuntivo 2015, Anzio continua a ritrovarsi con un’amministrazione i cui debiti ricadranno sulle future generazioni”.
Gabriele Federici