Per Sinistra Italiana: sono attivi due clan mafiosi sul territorio di Anzio, indagini sugli amministratori comunali, inchieste che fanno emergere inquietanti legami con la malavita
Elementi più che sufficienti-secondo SI-Sel- per l’istituzione di una commissione di accesso prefettizia. Nel comune del litorale è stata accertata dalla Direzione distrettuale antimafia la presenza della camorra dei Casalesi ma anche la quella della ‘ndragheta. Alcuni anni fa lo scioglimento del Comune di Nettuno partì proprio da un’analoga richiesta dei parlamentari della Sinistra Carlo Leoni e Nichi Vendola.
Questo il testo integrale dell’interrogazione. Primi firmatari i senatori romani: Massimo Cervellini e Loredana De Petris
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA – Al Ministro dell’interno –
Premesso che:
nel territorio di Anzio (in provincia di Roma) risultano agli interroganti importanti presenze di consorterie criminali, come testimoniato dal processo «Appia», conclusosi innanzi al tribunale di Velletri con condanne per il delitto di cui all’articolo 416-bis del codice penale;
in tale territorio infatti, opera il clan ‘ndranghetista Gallace. Figura importante di questo clan risultava essere Nicola Perronace fratello di Pasquale Perronace attuale consigliere comunale di maggioranza ad Anzio (vedasi relazioni DNA 2012,2013 e 2014);
nel comune risulta attivo, altresì, il clan dei Casalesi, come attestano le indagini della Direzione distrettuale antimafia di Roma, nonché numerose sentenze anche passate in giudicato, emesse dall’autorità giudiziaria a carico di Pasquale Noviello ed altri, per reati che vanno dall’associazione a delinquere di stampo camorristico al tentato omicidio;
il 5 marzo del 2012, alle ore 15 circa, ignoti esplodevano numerosi colpi di pistola all’indirizzo della villa dell’assessore Patrizio Placidi;
la notte del 14 febbraio del 2015 venivano sparati numerosi colpi di arma da fuoco contro l’abitazione dell’assessore ai LLLPP di Anzio, Alberto Alessandroni;
risultano pendenti significativi procedimenti per vari reati nei confronti di amministratori e consiglieri comunali di Anzio, in particolare nei confronti dell’assessore all’ambiente Patrizio Placidi, della consigliera comunale Valentina Salsedo, del marito della consigliera Ernesto Parziale nonché del dr Walter Dell’Accio, dirigente dell’ufficio ambiente: il sostituto procuratore presso la procura di Velletri Giuseppe Travaglini depositava richiesta di rinvio a giudizio per concorso in abuso d’atti d’ufficio;
l’assessore Patrizio Placidi risulta, secondo numerosi articoli pubblicati da Repubblica, indagato nell’ambito dell’inchiesta della DDA di Roma denominata “Caro estinto” nei confronti della ditta Taffo, i cui titolari risultano contigui alla famiglia Primavera che gestisce una delle più importanti piazze di spaccio in San Basilio;
Considerato che:
nell’ambito del procedimento penale denominato “Mala Suerte” nel maggio scorso venivano tratti in arresto diversi pregiudicati di Anzio, tra i quali spiccano Roberto Madonna (già colpito da misure cautelari per estorsione aggravata, spaccio di droga ed altri gravi delitti) alias il re di Lavinio, alias Pecorino e Angelo Pellechia arrestati per estorsione aggravata, giusta ordinanza di custodia emessa dal gip di Velletri Zsusa Mendola;
nell’ambito del suindicato procedimento emergeva che la cooperativa Supercar, che gestisce i parcheggi per la sosta delle vetture dei turisti diretti a Ponza, pagava il pizzo per il mantenimento delle famiglie dei detenuti al Madonna e al Pellecchia;
in particolare, riferisce alla polizia l’amministratrice della ditta sopra citata:”nel 2012, però, al porto iniziò ad operare un’altra cooperativa denominata I Neroniani il cui rappresentante era Ernesto Parziale, titolare della pizzeria Antico grottino di Anzio. A nome della cooperativa operavano certi personaggi di origine campana tra cui Angelo Pellechia, che attualmente gestisce un bar ad Anzio con Raffaele Letizia, di circa 50 anni, che per sentito dire, faceva parte della camorra e che Pellecchia chiamava Schiavone. Per questo motivo mi rivolsi prima al Comando dei vigili urbani e poi all’Ufficio commercio del Comune per avere chiarimenti, ricevendo assicurazioni di un fattivo interessamento. Non avendo alcun riscontro, decisi di rivolgermi ad un personaggio politico di Anzio, il quale mi lasciò intendere di lasciar perdere, vista la reputazione dei personaggi ed in virtù del fatto che la cooperativa era sponsorizzata da Giorgio Zucchini, attuale vice sindaco di Anzio. Evidentemente Giorgio Zucchini venuto a conoscenza delle mie lamentele,nell’inverno del 2013, si presentò nel mio ufficio mi chiese di avere un’incontro con Ernesto Spaziale per chiarire la situazione. Entrambi si presentarono nel mio ufficio e mio malgrado fui costretto ad accettare un accordo pagando la cooperativa che avrebbe avuto il 30 % del ricavato senza lavorare”;
la ditta Supercar risultava pagare il pizzo anche a Roberto Madonna per il tramite di Augusto De Bernardinis. Nell’ambito delle attività d’indagine, emergevano numerose intercettazioni telefoniche in cui il Madonna minacciava di gambizzare il De Bernardinis e di mettere una bomba sotto la vettura dell’amministratore della Supercar;
il fratello di Roberto Madonna risulta, nell’ambito dell’inchiesta Mala Suerte, essere uno degli operai della cooperativa sociale Bic. Raffaele Madonna, personaggio molto presente nella casa comunale di Anzio, opera per una cooperativa destinataria di lavori per il comune di Anzio come la messa in sicurezza delle spiagge ed altro ex multis determina nr. 48 del 19.06.2015 dell’Ufficio Demanio ed entrate;
risulta destinataria ed assegnataria di numerosi lavori -assegnati dal comune di Anzio – senza procedure di gara – la società Centro Servizi Immobiliari di Domenico Perronace, nipote del consigliere comunale di maggioranza Pasquale Perronace e del defunto (per cause naturali) Nicola Perronace, imputato nell’ambito del processo Appia contro il clan Gallace, in particolare si segnala ex multis la determina nr. 148 del 24.09.2014 dell’Ufficio Patrimonio;
negli ultimi anni, molteplici e tutte senza risposta sono state le interrogazioni parlamentari indirizzate al Ministro dell’Interno, in merito al fenomeno delle infiltrazioni di stampo mafioso nel litorale laziale, e in particolare il territorio del Comune di Anzio, come la 4-13195 a firma della On. Piazzoni, riguardante l’aggressione avvenuta il 1° maggio scorso in località Lido dei Pini ai danni di volontari del locale Comitato “Salviamo la Pineta” e la 4-04708, primo firmatario l’On. Fava, in merito all’affidamento di lavori per la messa in sicurezza, tutela e valorizzazione del sito archeologico denominato “Villa imperiale”, nel territorio comunale di Anzio, avvenuto in forza di una determinazione regionale del 2012, con esclusione del procedimento di valutazione di impatto ambientale, a favore di una società sulla quale penderebbero diversi provvedimenti giudiziari, da accuse di turbativa d’asta alla presenza accertata di lavoratori legati alle cosche mafiose,
Si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia al corrente dei fatti illustrati in premessa;
se non ritenga opportuno verificare quali eventuali iniziative abbia intrapreso il Prefetto di Roma in ordine alla situazione esposta ed in particolare se il Prefetto intenda insediare una Commissione d’accesso per verificare l’esistenza di eventuali presupposti dell’applicazione degli art. 141 e 143 del Testo unico sugli enti locali di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000.
CERVELLINI, DE PETRIS, DE CRISTOFARO, BAROZZINO, BOCCHINO, CAMPANELLA, MINEO, PETRAGLIA,URAS