Il Comune di Anzio chiude il contenzioso con la Serenissima, pagando a rate 340.000 euro, e chiede all’ufficio legale di verificare “eventuali responsabilità dei dirigenti all’epoca responsabili del servizio e eventualmente in caso di riscontro positivo avviare il procedimento di recupero delle somme a loro carico”. Pugno duro su una vicenda, quella del vecchio appalto delle mense, che sembra andare dritta dritta verso la dirigente sospesa Angela Santaniello. Fu lei a non liquidare le fatture e a mettere nero su bianco che senza il riscontro delle presenze – quindi dei pasti realmente forniti – non si poteva pagare.
Poi la Santaniello fu posta ai domiciliari, il servizio passò ad altri, la Serenissima venne esclusa e nel frattempo ha presentato decreto ingiuntivo per circa 740.000 euro. Il Comune – la dirigente era stata sospesa dopo la condanna – ha anticipato 275.000 euro e con altri 340.000 oggi chiude il contenzioso. Provando a rifarsi di eventuali danni – così ha deciso la giunta con un emendamento – su chi avrebbe causato un danno.
“Se sono io l’eventuale responsabile ci sono le carte, se mi chiamano chiarirò – dice la Santaniello – anzi sarebbe interessante sapere chi ha fornito il parere di congruità sul numero dei pasti forniti e il metodo seguito per il pagamento”.
La dirigente sospesa, intanto, sembra “fuori” anche dalla imminente riorganizzazione del Comune. Un parere dell’Anac http://www.inliberuscita.it/politica/72990/comune-anzio-semaforo-rosso-dellanac-al-rientro-della-santaniello/) conferma quanto messo in atto dall’ex segretario generale Pompeo Savarino.
Parere che non può “superare” una sentenza esecutiva, appellata dal Comune con causa prevista a ottobre.