“La volontà è quella di non rientrare, non perché non vogliamo rientrare ma perché non ci sono le condizioni per farlo. O il sindaco cambia qualcosa, o altrimenti tutto resta invariato”. A parlare è l’assessore alla Pubblica Istruzione Laura Nolfi, che dieci giorni fa ha rassegnato le dimissioni assieme all’assessore ai Servizi Sociali Roberta Cafà. Dopo un lunghissimo è la Nolfi a spiegare e a rimarcare la volontà di non rientrare, nonostante la nota diffusa ieri lasci intuire il contrario, con un’apertura nei confronti del sindaco Luciano Bruschini. “Più di qualcuno commenta il comunicato che abbiamo diffuso ieri come un nostro rientro. Non voleva essere quello, assolutamente, anzi una spiegazione delle dimissioni, sicuramente morbida, ma una spiegazione in attesa di una futura conferenza. L’aver aspettato tanto non voleva essere una mancanza di rispetto nei confronti di voi giornalisti ma la situazione è delicata, si è anche ripresa l’attività lavorativa che uno aveva lasciato. Quindi tempi molto brevi, cittadini che ancora chiamano, perché comunque c’erano problematiche che stavamo finendo di risolvere, una serie di cose che sono delicate. E’ stato solo questo. Non ho mai avuto problemi a rilasciare dichiarazioni. Il comunicato vuole essere una chiusura per quanto riguarda il rientro ma un’apertura per quanto riguarda il sindaco. Se è intenzionato a fare dei cambiamenti forti ci trova comunque con la voglia di amministrare bene la città. Altrimenti non rientriamo”.
Questa la nota diffusa ieri
A seguito delle dimissioni irrevocabili protocollate il 12 c.m. siamo qui a chiarire le motivazioni che ci hanno portato a tale azione. Tale decisione è stata motivata dalla mancanza di trasparenza nei rapporti personali ed incomprensioni caratteriali che hanno portato ad una prevaricazione nel confronto sull’attività amministrativa da parte di alcuni colleghi. A distanza di un anno dalla riconsegna delle deleghe è venuto meno il principio di collaborazione e di collegialità che dovrebbe essere la leva del progresso per una buona amministrazione, in luogo di un sistema di accuse destinate ad evidenziare il nostro “fare troppo” ed a confondere un maggior impegno profuso per la città rispetto alla corsa per una maggiore visibilità. Nonostante le ingiuste accuse e le notevoli pressioni, si è tentato da parte di entrambe, di chiarire le difficoltà al Sindaco, consapevoli che amministrare una Città come Anzio, la nostra Città, è “un onore”, oltre che una missione. Non era più sostenibile prestare il fianco a critiche sterili sul nostro operato, deviando l’attenzione rispetto a ben altri problemi che gravano su una Città.
Non è semplice condividere tavoli di lavoro dove a vincere è chi alza la voce, prendendo sempre più coscienza di come, se si avesse altrettanta forza, si potrebbero raggiungere grandi risultati. A seguito di un intenso confronto con il Sindaco in questi giorni,siamo sempre più convinte che occorre trovare la giusta soluzione per ricominciare ad amministrare una città che chiede risposte. Abbiamo condotto in nostro incarico fiduciario conferitoci mettendo a disposizione il nostro tempo,le risorse e le conoscenze personali,ma soprattutto con il desiderio di contribuire al rilancio di una città che merita di essere,in primis,tutelata e promossa. Vorremmo che tale amarezza serva per fermarsi un momento,elaborare nuove strategie e ripartire con uno spirito orientato esclusivamente verso il progresso. Riconosciamo al Sindaco Luciano Bruschini la grande esperienza e le competenze per trovare il giusto equilibrio e proseguire nel mandato con la dovuta serenità, contrastando le sterili discussioni ,evitando le incomprensioni che potrebbero ostacolare la buona amministrazione. Anche il Consigliere Valentina Salsedo, stanca di assistere alle incomprensioni e condividendo in pieno le amarezze delle colleghe Cafà e Nolfi, ritiene che l’unico modo per il rinnovamento sia quello di rimettersi in carreggiata, unendo le proprie competenze, orientandosi verso il bene comune. Solo mostrando coerenza, condividendo gli obiettivi ed accogliendo le innovazioni sarà possibile ripartire, in sinergia. Oggi ci ritroviamo testimoni di un sistema che potrebbe decollare, ma che stenta a partire. Un nuovo inizio per continuare a “fare” il bene della città e dei cittadini. Spetterà al Sindaco recepire il “grido di aiuto”, analizzare i bisogni del tessuto sociale, culturale e politico e ridefinire una soluzione idonea per una ri-partenza orientata al progresso della Città.