“Gestione del servizio idrico ormai inadeguata” e con la necessità di “profondi cambiamenti”. Lo mettono nero su bianco 19 sindaci sui 35 che rappresentano i soci pubblici nella gestione del servizio idrico integrato, al termine della concitata assemblea di oggi che ha “sfiduciato” i vertici della società, chiesto un “percorso di pubblicizzazione integrale della società attraverso l’acquisizione delle quote di Idrolatina” che si stanno cedendo ad Acea da parte di Veolia, proprietaria della stessa Idrolatina, ma che prima vogliono “conoscere l’effettivo stato patrimoniale di Acqualatina”. Lo avevano proposto i sindaci di Formia, Minturno, Sezze, Priverno, Pontinia, Roccasecca, Roccagorga, Castelforte, Maenza, Cori, Norma, Sermoneta, Lenola e lo hanno sottoscritto Latina, Nettuno, Terracina, Cisterna, Amaseno e Santi Cosma e Damiano.
Non pervenuto Luciano Bruschini, sindaco di Anzio, che dopo l’assemblea della scorsa settimana – alla quale non aveva votato – si era detto favorevole alla decisione degli altri sindaci (http://www.inliberuscita.it/politica/73644/bruschini-anzio-si-oppone-ad-aumento-tariffe-acqualatina/) contro l’aumento. I suoi colleghi di centro-destra, però, erano usciti al momento del voto e chiedevano interventi diversi, rimodulando il piano di investimenti. Anche oggi si sono espressi in polemica con i firmatari del documento che chiedono, fra l’altro “le dimissioni dell’attuale management eletto dalla vecchia assemblea” e di “prendere atto che non si può essere persone adeguate per tutte le stagioni”.
I sindaci, inoltre, ricorda di non aver sottoscritto l’aumento tariffario e chiedono che “l’utile di esercizio venga impiegato per ridurre le tariffe”. Tra i firmatari Bruschini non c’è.