Acqualatina, non passa il documento dei sindaci è rottura con Veolia

Il socio privato che ha la maggioranza delle quote dice “no” ai primi cittadini

assemblea acqualatina IMG-20160725-WA0002 (2)E stata una rottura definitiva quella avvenuta ieri a Latina tra i sindaci ribelli e il socio privato della Società che gestisce il servizio Idrico della provincia di Latina e dei comuni di Anzio e Nettuno. La società Veolia che detiene il 49% delle quote di Acqualatina insieme ai sindaci di Forza Italia non ha consentito di votare il documento presentato dal blocco dei sindaci favorevoli all’azzeramento dei vertici della Società e alla pubblicizzazione del servizio idrico. I Sindaci di PD, FdI, M5S, e civici contrari all’attuale gestione hanno tentato di mettere ai voti il proprio documento firmato: da Formia, Latina, Terracina, Cisterna di Latina, Nettuno, Amaseno, Minturno, Sezze, Priverno, Pontinia, Roccasecca dei Volsci, Roccagorga, Castelforte, Maenza, Cori, Norma, Sermoneta, Lenola, Santi Cosma e Damiano. A cui andrebbe aggiunto Aprilia, ieri assente. “La parte privata di Acqualatina – spiega il sindaco di Nettuno Casto– ha detto che non essendo all’ordine del giorno doveva essere prevista una votazione per poter votare il documento … naturalmente con il 49% delle quote più qualche altro sindaco è stato votato di non poter votare il documento” poi al momento del voto il socio privato ha chiesto di non discuterlo, adducendo la presenza di uno spirito non adeguato e abbandonando la seduta. Il socio privato ha anche annunciato la segnalazione alla Depfa Bank, che ha un pegno sulle azioni di alcuni Comuni (per un totale di circa il 25%) costituito al momento dell’accensione del mutuo e che potrebbe ora votare al posto loro. Il Sindaco di Nettuno ha detto che “il Sindaco di Roma Virginia Raggi sta seguendo molto da vicino la questione Acqualatina”, infatti nei giorni scorsi è corsa la voce dell’interessamento di ACEA all’acquisto delle quote che il privato sarebbe intenzionato a cedere.

Ma a quanto pare la battaglia per il controllo della Società a prevalente controllo pubblico il coltello dalla parte del manico non ce l’hanno i sindaci che oggi fanno quadrato, ma una banca tedesca la Depfa Bank , ovvero l’istituto che ha concesso i da 115 milioni di euro per gli investimenti e che come garanzia ha avuto il pegno sulle azioni di molti comuni, una sorta di contratto capestro, vuluto e votato dai sindaci del centro destra che per anni hanno fatto il bello e il cattivo tempo dentro la società, tanto che una clausola del contratto dice chiaramente che qualsiasi scossone significativo dei conti può attivare il pegno e tra questi c’è la mancata approvazione del Bilancio. cp

Questo il documento presentato dai Sindaci. Clikka sull’immagine per ingrandirla

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