“Il Consiglio Comunale del 1 Agosto, convocato per discutere tra l’altro del futuro del Porto di Anzio ha suscitato gravi preoccupazioni per la mancanza di qualunque strategia , condivisibile o meno atta ad affrontare l’avvio dei lavori di ristrutturazione del porto”. Lo dichiarano dal Pd di Anzio che riassume le criticità emerse. “Il Sindaco ci ha detto che l’atto d’obbligo firmato da Lui con la Capo D’Anzio per destinare alcuni fondi al miglioramento della città (ristrutturazione del Paradiso sul mare, viabilità cittadina ecc. ) la città se la può scordare e che Lui pur avendo firmato in qualità di Sindaco e di socio di maggioranza della Società aveva scherzato e che non ci sono soldi né ci sono mai stati. Per avviare la prima fase dei lavori, necessari circa 30 ml, non essendo la Società , per lo stato del suo conto economico in grado di chiedere un normale mutuo alle banche, si inseguono le più fantasiose ipotesi dai Fondi maltesi al pegno delle quote con i consiglieri che brancolano nel buio e il Sindaco che si dichiara stanco e non in grado di risolvere il problema. Non è stata fornita ai Consiglieri nessuna carta utile a valutare le scelte che saranno chiamati a votare, tipo conto economico, piano industriale, scelte sul risanamento della riviera etc. Si è concluso a tarda ora per mancanza di numero legale senza un’idea di come procedere. In sostanza c’è stata una presa in giro non dovuta, questa volta, a una volontà dilatoria del Sindaco ma alla totale assenza di un’idea di cosa fare e di come risolvere il problema del Porto. Il PD ritiene che a tutti i Gruppi debbano essere consegnate tutte le carte, e a questo proposito consegneremo nei prossimi giorni una lista delle cose che vogliamo conoscere, dopodiché chiederemo al sindaco di convocare una riunione Consiliare con la partecipazione del Presidente e dell’AD della Capo d’Anzio per chiarire tutti gli aspetti allo stato insoluti. Per quanto riguarda il Sindaco lo invitiamo, visto che non è manifestamente in grado di andare avanti, a Rassegnare le Dimissioni liberando così la città della sua presenza”.