Inchiesta area Ex Yale: “La giunta Terra si ritiene al di sopra della legge. Sbagliato Derubricare l’acquisizione della pratica ad una questione politica”
“Abbiamo appreso la notizia dell’acquisizione degli atti riguardanti il depuratore della ex Yale dagli organi di stampa, pertanto prima di esprimerci attendiamo che la magistratura svolga il proprio lavoro in tutta serenità.
Non possiamo però non esprimere alcune considerazioni in merito ad una vicenda che è partita nel 2013, anno in cui il consigliere comunale Roberto Boi verbalizzò alcune prescrizioni al progetto del depuratore, la cui realizzazione era già prevista in quel sito,in prossimità di una sorgente di cui si decideva di non tenere affatto conto, ed è culminata in queste settimane con la forzatura da parte del Comune di Aprilia a procedere in quella direzione, noncurante delle eccezioni sottoposte agli organi politici e dirigenziali dell’ente da parte delle forze politiche che in questi mesi hanno messo in evidenza le criticità di quel progetto”.
I consiglieri comunali di opposizione Carmen Porcelli e Roberto Boi, insieme agli attivisti del meetup Grillini Apriliani firmano una nota congiunta sull’acquisizione degli atti riguardanti l’impianto alla ex Yale, acquisizione avvenuta ieri mattina negli uffici dell’assessorato ai Lavori Pubblici di Piazza Roma. In questi mesi i due consiglieri comunali di opposizione attraverso conferenze stampa, richieste di accesso agli atti ed interrogazioni hanno cercato di mettere in rilievo le criticità che presentava questo progetto, mentre una interrogazione regionale, sollecitata ai portavoce alla Pisana del Movimento Cinque Stelle da parte dei Grillini Apriliani, ha evidenziato la necessità di mettere in chiaro che in quell’area individuata c’è una sorgente, la Sorgente Reggia di Turno, riconosciuta e protetta dalla Regione Lazio.
“La vicenda del depuratore della ex Yale – esprimono in un comunicato stampa Porcelli, Boi e i Grillini Apriliani – non è una questione politica, come vorrebbe far credere l’assessore Spallacci, bensì una questione di mala gestione del territorio, uso e costume al quale – purtroppo – siamo fin troppo abituati ad Aprilia; è grave che egli, soprattutto per la professione che svolge, tenti di derubricare il caso amministrativo in questa maniera: se un magistrato affida al corpo della Forestale il mandato di acquisire atti, non è certamente per un fatto politico, piuttosto perché il magistrato ha ravvisato tutti gli elementi per ritenere opportuno approfondire una vicenda che tanto chiara, evidentemente, non è. E tra i punti oscuri di questa storia sicuramente, così come è balzato ai nostri occhi, sarà emerso il fatto che per avallare questa scelta gli uffici di Piazza Roma hanno letteralmente cancellato una sorgente, eluso i vincoli boschivi e paesaggistici che insistono su un’area di pregio ambientale e storico; così come sarà risultato singolare che una proprietà – i cui assetti non sono al momento chiari agli stessi uffici comunali, i quali non tengono conto che, nel frattempo, è avvenuto un avvicendamento societario tra soggetti economici e predispongono gli atti per acquisire una parte di patrimonio, ma da un soggetto societario che non esiste più – ceda un terreno a prezzi modici per consentire ad un Comune di realizzare un impianto di depurazione. Si tratta per caso di benefattori? O forse questa operazione giova solo alla proprietà cedente la cui esistenza è al momento dubbia? Strana interpretazione quella che l’assessore ai Lavori Pubblici fa del lavoro svolto da parte dell’organo inquirente: se son tutti gli altri a fare politica, immaginiamo egli si paragoni alla legge o forse ritiene di essere la legge! E’ in questo strano atteggiamento che noi cogliamo, in qualità di amministratori e di attivisti impegnati nella vita cittadina per migliorare il presente e il futuro di Aprilia, tutta l’arroganza di chi opera nella convinzione di poter forzare la legge”.
“Per entrare nel merito della vicenda, ribadiamo come sia necessario – e da fare al più presto – che l’amministrazione comunale individui un altro luogo dove realizzare un depuratore se l’urgenza è davvero quella di dotare la borgata di un impianto, che questo sia conforme alle norme e rispettoso dell’ambiente, già fin troppo deturpato. Il depuratore come previsto alla ex Yale – concludono i consiglieri comunali Boi e Porcelli e gli attivisti del meetup Grillini Apriliani – è dannoso per l’ambiente; esposto alla criticità del sollevamento dei liquami perché a quota altimetrica superiore ala maggior parte delle abitazioni e perciò anche più costoso”.
Roberto Boi Carmen Porcelli Grillini Apriliani