Anzio nel mirino di camorra e ‘ndrangheta Il Pd chiede commissione d’accesso. Bruschini e De Angelis si arrabbiano tanto, Bartoli risponde

I deputati Tuadi e Veltroni alla camera

A rivolgere la nuova interrogazione al ministro dell’Interno sono stati i deputati democratici Touadi e Veltroni, elencando le tante inchieste delle Dda di Roma e di Napoli sugli affari delle cosche nella zona. Dopo una prima interrogazione presentata lo scorso novembre in Senato, il Pd torna alla carica – questa volta a Montecitorio – con la richiesta di invio di una commissione di accesso per verificare l’eventuale presenza di infiltrazione della criminalità organizzata nel comune di Anzio, sul litorale romano. A rivolgere la nuova interrogazione al ministro dell’Interno sono i deputati democratici Touadi e Veltroni, elencando le tante inchieste delle Dda di Roma e di Napoli sugli affari delle cosche nella zona. Oltre alla presenza – ormai radicata da tempo – della ‘ndrina dei Gallace-Novella, già ampiamente citata al Senato, nell’interrogazione presentata la scorsa settimana i deputati ricordano l’operazione della Guardia di finanza “Arcobaleno”, che – su indagini condotte dalla procura antimafia di Napoli – “portava a individuare consistenti investimenti immobiliari del clan camorrista dei Mallardo nel territorio di Nettuno ed Anzio”. Secondo Touadi e Veltroni sono molte le ombre che si sono addensate sull’amministrazione del centrodestra alla guida del comune del litorale romano. I magistrati starebbero valutando alcune ipotesi di illeciti nell’amministrazione della città, che si affiancano alla presenza storica delle mafie: “Risultano pendenti presso la procura di Velletri – si legge nell’interrogazione – diverse indagini che riguardano la concessione di permessi a edificare; in particolare la procura ha più volte perquisito e acquisito documentazione presso l’ufficio tecnico; risultano essere stati raggiunti da informazione di garanzia emessa dalla procura di Velletri i consiglieri comunali Giulio Godente, Nello Monti e il dirigente dell’ufficio tecnico Marco Pistelli”.

La famiglia dei Gallace – con molti membri oggi sotto processo con l’accusa di gestire una locale di ‘ndrangheta nella zona – può contare, secondo i deputati del Pd, su parentele strette all’interno dell’amministrazione comunale: “Nella giunta di Anzio siede l’assessore Pasquale Perronace fratello del defunto Nicola Perronace (…) già rinviato a giudizio per associazione a delinquere di stampo mafioso”. Durante le indagini “Appia” e “Mithos” – le cui udienze di primo grado sono ancora in corso – il Ros dei carabinieri di Roma ha raccolto diversi elementi su Nicola Perronace, fratello dell’attuale assessore alle attività produttive, accusandolo di aver favorito la latitanza di importanti boss della ‘ndrangheta già negli anni Ottanta, tra i quali Cosimo Ruga.

La giunta di Anzio, guidata da Luciano Bruschini, Pdl, ha sempre respinto le accuse partite dai democratici, facendo intervenire a difesa del suo operato il senatore Fli Candido De Angelis, ex sindaco della città del litorale romano. L’area di Anzio è interessata da diversi investimenti milionari, che permetteranno l’apertura di decine di nuovi cantieri.  L’interrogazione presentata in Senato lo scorso anno, quando agli Interni c’era ancora Roberto Maroni, non ha ricevuto fino ad oggi nessuna risposta.

Il Sindaco di Anzio Luciano Bruschini

Come era prevedibile stizzita la risposta arrivata subito dal Sindaco di Anzio Luciano Bruschini: “Invito i Parlamentari del Pd, che hanno richiesto l’invio di una commissione d’accesso al Comune di Anzio, ad approfondire meglio i fatti prima di prendere in considerazione eventuali segnalazioni locali di qualche signore poco attendibile. Non ritengo corretto che rappresentanti della nostre più alte Istituzioni, come il Parlamento della Repubblica, abbiano messo insieme fatti di microcriminalità avvenuti diversi anni fa, molti dei quali in altri territori, con fatti squisitamente amministrativi con l’unico intento di screditare l’intera classe politica locale e la nostra Città che invece merita rispetto”.   “Ma di cosa si sta parlando? Non è consentito a nessuno gettare fango sulla nostra Città – prosegue il Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini –che, in questi ultimi dodici anni di Amministrazione, ha rappresentato un modello di buon governo nell’ambito della nostra Regione. Rispetto all’Assessore Perronace, che riveste la carica di Consigliere Comunale dal lontano 1980, è una persona seria ed onesta che gode della mia piena fiducia. Ma tutto questo cosa c’entra con le infiltrazioni mafiose? Oltre a lavorare – conclude il Sindaco di Anzio – milito in politica da molto tempo, conosco ogni angolo di Anzio e sono certo dell’onestà e della solidità delle nostre Istituzioni Locali; per questo mi ritengo profondamente offeso da queste insinuazioni”.

Candido de Angelis, senatore ed ex sindaco di Anzio

Evidentemente gli esponenti del Pd apprezzano gli organi dello Stato solo quando fa comodo a loro”. Il senatore Candido De Angelis (Fli) commenta così la nuova interrogazione parlamentare di Veltroni e Touadi. “Ignorano la risposta che il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ha dato a una mia precisa richiesta e cioè che allo stato non ci sono motivi per ricorrere agli strumenti previsti dall’articolo 143 del decreto legislativo 267 del 2000 ovvero la nomina della commissione d’accesso. Francamente non capisco questa insistenza che diventa sospetta, fra l’altro con un evidente copia e incolla delle precedenti interrogazioni e qualche aggiunta relativa a procedimenti penali noti e nei quali il Comune di Anzio non risulta coinvolto”. De Angelis, poi, ricorda “i brillanti risultati da Veltroni sindaco e Touadi delegato alla sicurezza, visti gli ingenti investimenti della ‘ndrangheta a Roma, certificati dalle confische dei beni, c’è da chiedersi dove fossero mentre amministravano e la criminalità investiva nella Capitale, la verità è che un conto sono gli affari della mala e un altro il condizionamento delle amministrazioni. Posso affermare che ad Anzio questo condizionamento – aggiunge il senatore – non c’era prima, non c’è stato con me sindaco e non c’è adesso”. Nell’interrogazione si parla, fra l’altro, di investimenti sospetti nel settore edile. “Se è così è giusto che la criminalità venga perseguita e mi sembra che magistratura e forze dell’ordine lo stiano facendo. Io da quando ero sindaco aspetto ancora, invece, una risposta della Procura sull’acquisto da parte del Comune di Roma di alloggi ad Anzio per sistemare i propri sfrattati, pagati almeno due volte il prezzo di mercato. La verità è che nel vuoto amministrativo del Pdl ad Anzio il Pd, anziché preoccuparsi di questo, continua a infangare la città e a fare un regalo a chi la governa”.

Marcello Bartoli del Pd di Anzio

La cultura del sospetto. C’è da interrogarsi seriamente sul perché ogni qual volta si parli di possibili infiltrazioni mafiose ad Anzio, i massimi esponenti del centrodestra locale reagiscano in modo così veemente.- dichiara Marcello Bartoli membro del  Direttivo Pd Anzio-Puntualmente ad ogni sollecitazione di associazioni anti mafia o di deputati del nostro Parlamento, la risposta consueta del sindaco Bruschini e del senatore De Angelis è : “nessuno può permettersi di infangare la città di Anzio”. Chi la sta infangando sul serio? Non credo personalmente che un’interrogazione parlamentare volta a fare chiarezza su eventuali connubi tra malavita e classe politica debba essere interpretata come un attentato alla dignità del cittadino anziate. Nessuno ha tirato in ballo la nostra città cercando di infangarla, al contrario l’intento di queste richieste è proprio quello di assicurarsi che i cittadini neroniani vivano in una città priva di radici mafiose. Purtroppo l’ultima iniziativa dei deputati Touadì e Veltroni mette in luce diversi fatti di cronaca inquietanti, ed è sacrosanto che la magistratura intervenga per fare chiarezza. Il sottoscritto – ricorda l’esponente del PD- insieme all’esponente de “Il Giovanotto” Federico Arancio e alla collaborazione di Anzio Futura ha organizzato un convegno volto proprio a cercare di riportare dati oggettivi sul fenomeno mafia nel territorio. Nell’occasione (tenutasi lo scorso 13 gennaio) abbiamo invitato tutti gli esponenti politici e del mondo civile, tra cui anche il senatore De Angelis, che ha avuto modo di esprimere liberamente il suo pensiero (senza ascoltare le risposte di molti cittadini). Credo che Anzio stia vivendo un momento molto delicato della propria storia recente, sia a livello economico, sia in termini di prospettive politiche. In qualità di esponente del Pd anziate, mi sento di affermare che le recenti interrogazioni sicuramente necessitano di alcune integrazioni, cosa riconosciuta dallo stesso senatore Vita, ma allo stesso tempo vanno sostenute in toto. Sarebbe interesse di tutti, anche degli esponenti del centrodestra, sapere con certezza se esistano o meno legami tra la malavita e alcune frange della classe politica. Io sono fautore di un profondo rinnovamento della politica neroniana e credo che si potrebbe partire già adesso, lanciando un segnale trasversale e accogliendo con favore un’eventuale commissione di accesso. D’altronde, se tutti auspichiamo che i nostri rappresentanti politici abbiano lavorato onestamente, perché temere una semplice interrogazione parlamentare? Sarebbe opportuno che si partisse già dal basso, magari presentando le dichiarazioni dei redditi, che numerosi esponenti del centrodestra continuano ostinatamente a non presentare. Chi vi scrive – colclude Bartoli– è fautore della trasparenza a tutti i livelli, quindi cominciamo già adesso! Io non voglio vedere Anzio infangata dalle eventuali infiltrazioni mafiose, e non da una semplice interrogazione parlamentare”