Carlo Azeglio Ciampi nel 2004 conferì alle Città di Anzio e Nettuno la Medaglia d’Oro al Merito Civile. Il cordoglio del Sindaco di Anzio per la scomparsa del Presidente
E’ morto questa mattina a Roma Carlo Azeglio Ciampi. Aveva 95 anni. Nato a Livorno nel 1920 è stato presidente della Repubblica dal 1999 al 2006. E’ stato anche, per 14 anni, governatore della Banca d’Italia e presidente del Consiglio nel 1993. Ciampi era ricoverato da alcuni giorni nella Clinica Pio XI, dopo un peggioramento delle sue condizioni di salute. Muore un uomo delle istituzioni. Prima del 1999, fu presidente del Consiglio tra le macerie di Tangentopoli.
Nel 2004, con il conferimento delle medaglie d’oro al merito civile ai Comuni di Anzio e Nettuno, rese merito alle sofferenze subite dalla due cittadine durante la seconda guerra mondiale, diede lustro e onori ai nostri Comuni. Mentre il sindaco di Anzio ha ricordato prontamente il momento storico, niente sembra pervenuto al momento dal Sindaco Di Nettuno Angelo Casto.
“La Città di Anzio è vicina alla famiglia del Presidente Carlo Azeglio Ciampi ed esprime tutto il proprio dolore per la scomparsa di un grande protagonista della storia italiana“.
E’ il telegramma inviato dal Sindaco, Luciano Bruschini, per la scomparsa del Presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi che, il 25 aprile 2004, conferì alla Città di Anzio la Medaglia d’Oro al Merito Civile per le sofferenze patite dalla popolazione durante la seconda guerra mondiale.
L’onorificenza, conferita dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, riporta la seguente motivazione:
“La Città di Anzio, centro strategicamente importante del litorale tirreno, durante l’ultimo conflitto mondiale, fu teatro di violenti scontri fra gli opposti schieramenti, subendo devastanti bombardamenti e feroci rappresaglie che causarono la morte di numerosi concittadini, tra cui molti bambini, e la quasi totale distruzione dell’abitato e delle strutture portuali. La popolazione, costretta allo sfollamento e all’evacuazione nonché all’abbandono di tutti i beni personali, dovette trovare rifugio nei paesi vicini o in grotte improvvisate, tra stenti e dure sofferenze. I sopravvissuti seppero reagire, con dignità e coraggio, agli orrori della guerra e affrontare, col ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio.”