Pusceddu, non Pusceddu. Scoppia un caso, al comune di Anzio, sulla riassunzione dell’ex dirigente dell’area Economica Franco Pusceddu, andato in pensione da poco più di un mese e che – stando alla nota dell’Inps che ha ammesso di aver fatto male i calcoli – dovrebbe tornare in servizio per altri otto mesi. Clima tesissimo, oggi a Villa Sarsina, con una turbolenta riunione di giunta che vede parte dei consiglieri e degli assessori contro il ritorno del dirigente. Gli assessori Laura Nolfi, Roberta Cafà e Patrizio Placidi non sarebbero intenzionati a votare la delibera per la riassunzione del dirigente e la revoca, di conseguenza, di Patrizio Belli che ha preso il suo posto rispondendo ad un avviso pubblico (e qui ci sarebbe da aprire un capitolo a parte http://www.inliberuscita.it/politica/76738/anzio-nuovo-dirigente-dellarea-finanziaria-la-laurea-e-sbagliata/).
All’atto, già predisposto, manca l’ok della giunta e dei capigruppo di maggioranza. Contrari al reintegro sarebbero anche Donatello Campa, Marco Maranesi, che ha già annunciato battaglia, Massimo Millaci, mentre il segretario del Psdi Paride Tulli rispolvera il decreto legge 90 del 24 giugno 2014, articolo 6, in base al quale ” a soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza (cioè pensionati) alle suddette amministrazioni (cioè quelle dove erano dipendenti) è, altresì, fatto divieto di conferire ai medesimi soggetti incarichi dirigenziali o direttivi o cariche di governo delle amministrazioni. Unica possibilità un anno a titolo gratuito non prorogabile né rinnovabile…..che non è certo quello di cui necessita Pusceddu alla disperata ricerca di altri otto mesi di contributi. Pertanto l’unica via di uscita che gli resta è un bel ricorso contro l’INPS responsabile dei cattivi conteggi. Se poi per motivi non tanto misteriosi la giunta volesse procedere comunque, il sottoscritto e altri mille cittadini presenteremo ricorso alla Corte dei Conti per l’evidente danno erariale di un assunzione illegale”.