Class action per ridurre la Tari sulla prima casa. Iniziativa del Psdi

villa sarssIl PSDI lancia l’iniziativa di una classaction per la riduzione della Tari sulla prima casa con il recupero delle somme già versate, da quando il servizio è stato affidato alla Società Camassambiente, “con buona pace di D’Aprano e di tutta l’amministrazione comunale”. A dichiarare guerra al comune di Anzio è il segretario Paride Tulli, che attacca il servizio rifiuti, definendolo “il più scassato di questa città, da cui lo stesso assessore Placidi ha preso le distanze in consiglio, ovvero la raccolta dei rifiuti. Parlare di etica morale nei confronti del comune di Anzio è come predicare la virtù della castità a Rocco Siffredi – ironizza Tulli – L’amministrazione comunale, ispirata dal responsabile del settore tributi Dottor D’Aprano, ha trovato il modo di lucrare altri soldi da noi cittadini tassando le case inabitabili fino a ieri esenti dalla TARI, ovvero quelle prive di mobili e senza allaccio alla rete elettrica e idrica, unica eccezione la dichiarazione di inagibilità, praticamente case terremotate. Il consiglio comunale con delibera n.24 dello scorso giugno, ha modificato l’articolo del regolamento dei tributi che prevedeva l’esenzione della TARI per le case inabitabili richiamando una sentenza di Cassazione del 2013. Il nostro zelante dirigente avrebbe fatto meglio figura se invece avesse citato la legge di stabilità del 2013, la quale recependo anch’essa la sentenza sopracitata all’art.1 comma 641 recita appunto che sono tassati tutti gli immobili “suscettibili di produrre rifiuti prescindendo dall’effettiva produzione degli stessi.” Nel caso di Anzio, bontà loro, verrebbe applicato però “solo” il 20% della parte fissa della tariffa…
Dove entra l’etica morale, entra per due motivi: il primo, il Ministero dell’Economia e Finanze nelle linee guida fornite ai comuni nel 2013 ribadiva che per l’esenzione dalla TARI era sufficiente che l’immobile non fosse allacciato alle reti elettrica e idrica e privo di mobili, quindi una scappatoia legale alla nuova tassa c’era. Secondo, il comma 656 sempre della legge di stabilità del 2013 dispone che il tributo sia dovuto nella misura massima del 20% in caso di mancato o irregolare svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, qualunque sia la causa. Ebbene scontato che parliamo di un servizio svolto al 50%, dai costi già esorbitanti, che ha dato un’immagine della città da terzo mondo, con denunce e proteste da tutti i quartieri e disconosciuto dallo stesso assessore che si guarda bene però dal dimettersi, perché non è stato inserito anche questa eventualità di ricorso per i cittadini? E’ questa mancanza di rispetto verso chi è costretto a finanziare una macchina che offre solo servizi scadenti e oltremodo onerosi i cui responsabili sono ben coperti da politici conniventi e impreparati”.