mi permetto di parlarti con la confidenza che abbiamo da tempo, nella speranza di chiarire una volta per tutte la mia posizione e di dare così a te e alla tua maggioranza più possibilità di occuparsi di Anzio e della sua amministrazione anziché di un semplice cittadino – ti cito – “possibile candidato”.
Per la seconda volta finisco su un comunicato ufficiale del Comune semplicemente per aver fatto il mio lavoro. Con la scusa che sarei il candidato sindaco – cosa a oggi assolutamente NON VERA – vengo tirato in ballo dopo le dichiarazioni fatte a una collega di La7. Non doveva venire certo una tv nazionale a dirci quello che ai cittadini è noto e che da queste parti si scrive da tempo, ma nonostante il tuo slogan elettorale inneggiante al 3.0 vedo che ti sfugge ancora il senso di ciò che “è” e ciò che “fa” notizia.
Anzio ultimamente la “fa”, perché ci sono vicende che accadono e perché parlamentari di più estrazioni hanno chiesto una commissione d’accesso. Quando una tv decide di muoversi è perché la cosa “fa” notizia e normalmente chiunque arrivi su un territorio cerca di avere riscontri da colleghi che lì vivono e lavorano. Funziona così, caro sindaco, mentre chi fa politica da tanto tempo come te – ma anche diversi giovani virgulti – vede fantasmi ovunque.
Non ce ne sono, lo sai, l’unico che avete e che state usando non da oggi è che sarei candidato. L’elettorato passivo, me lo insegni, spetta a chiunque ha compiuto 18 anni, non sei tu a decidere chi può essere candidato e chi non, sai bene – e lo ripeto – che al momento io tutto sono fuorché l’aspirante sindaco. Se e quando sarà, vedremo, ma basta con questo alibi. Tanto meno con quello che abuserei della mia professione. Niente di più falso!
Mi scrivesti la volta scorsa che siamo tutti “nati e cresciuti ad Anzio” ebbene conosci il mio impegno da quando sono ragazzino: nello sport, il volontariato, gli scout, le associazioni, il sindacato, il giornalismo di denuncia. A livello locale e – ringraziando Dio – nazionale.
Impegno che oggi con #unaltracittà tutto è – c’erano tuoi fidati collaboratori alla presentazione – fuorché una candidatura. Perché prima di quella si deve stabilire cosa si vuole fare e con chi. Sì, l’esatto contrario tuo e di chi “fa” politica da una vita. Di chi, per tuo conto, è venuto a dirmi “non attaccare più Luciano, abbiamo sei consiglieri comunali pronti a venire con te….” e si è sentito rispondere “No, grazie”.
Mi conosci, ci conosciamo, ricordi sempre che fondai i Verdi, che sono simpatizzante Radicale, sai come la penso non da oggi ma fatico a comprendere perché darei tanto fastidio.O forse lo comprendo benissimo. Sai – sapete – che certi “giochi” non si farebbero più. Che nessuno sarebbe “garantito”. Si dice così in politica, no?
Bene, stai tranquillo perché capisco che possa essere comodo cercare alibi di fronte a vicende che sono accadute sul territorio, che sono in atti giudiziari, che coinvolgono esponenti di maggioranza e loro portatori di voti, magari quei 300 con i quali hai vinto al ballottaggio. L’alibi del candidato che non c’è. Comodo e facile, ma sì… Racconta una stupidaggine tante volte e diventa una verità. Perché sarebbe chi racconta a infangare la città, non altri, vero?
Io a La7 ho raccontato – da cronista che era e resta il mio mestiere (c’è chi ne ha inventato un altro da un ventennio, a spese nostre) ciò che è vero realmente. L’ho fatto perché è il mio lavoro e mi insegni tu che il lavoro è sacro. Ho detto ciò che è scritto in atti giudiziari, dove sono indicate persone risultate decisive per le sorti di questa maggioranza. Ho raccontato le stesse cose citate in un convegno sulla legalità fatto a Villa Sarsina, presente Sebastiano Attoni – tuo assessore – che può confermare. Ho detto pubblicamente e scritto tante volte che la commissione d’accesso è l’ultima cosa che vorrei, ma a te – a voi – interessa fare teoremi, correre dietro ai “si dice che….”. Passate le giornate a preoccuparvi di strategie e candidati, mentre la città è ridotta in condizioni a mio modo di vedere pietose e la politica – lo sai bene – non ha mai toccato livelli così bassi.
Già, mi sto rivolgendo a te, nella speranza che questa vicenda finisca, però mi rendo conto che sei lo stesso che non spese una parola mentre mi davano dell’infame o dello pseudo-giornalista in consiglio comunale. C’è chi sorrideva, mentre ero definito infame, ricordi?
Era vera la storia dei morosi e non è ancora risolta. Come non lo sono altre: dall’ultima – la laurea sbagliata per il dirigente dell’area finanziaria – a quelle citate in “Mala suerte”, nelle altre indagini e nella relazione del Mef. E come non lo sono il porto, la raccolta dei rifiuti, le biogas, la trasparenza e tutto quello che avete scritto nei programmi elettorali.
Stai tranquillo, caro Luciano, vai avanti fino al 2018 e occupati della città. Io ho da fare con il mio lavoro, con un documentario che nasce dal libro che ho scritto, per il quale continuo a girare l’Italia dicendo orgogliosamente che vengo da Anzio. Comunque, se mai decidessi di candidarmi, non arriverei – e lo sai – ai livelli che sto vedendo. E ce ne sarebbe eh… lo sai bene. Preferirei parlare di città, di sviluppo, di futuro. Cose lontane dal tuo, dal vostro modo di essere. Voi fate politica, voi parlate di politica…. è vero, siete bravi. Per questo, se mai fosse, non vorrei avere nulla a che fare con chi appartiene al passato e al presente.
Con meno stima del solito, ti saluto.
Fonte http:// giovannidelgiaccio.wordpress.com/