Anzio- Pino Ranucci candidato sindaco: “Rappresento l’antipolitica”

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Deluso dalla vecchia politica, dai progetti non realizzati, dalle promesse non mantenute. Si allarga la rosa degli aspiranti alla carica di sindaco, ad Anzio. L’ultimo ad uscire allo scoperto è il consigliere d’opposizione Pino Ranucci, eletto alle ultime amministrative con la lista De Angelis. “Perché no? Mi piacerebbe fare il sindaco, con una lista civica. Rappresento l’antipolitica, visto che quella attuale ci ha deluso”. Tre punti per lo sviluppo di Anzio: turismo, commercio, sociale. “La prima cosa da fare è risolvere l’emergenza abitativa e curare l’aspetto del sociale. Ci sono tantissime famiglie che vivono nel disagio, che hanno bisogno di lavoro, che non sanno come arrivare a fine mese. A queste persone svantaggiate bisogna pensare, rilanciando l’occupazione, il commercio. Anzio ha bisogno di strutture alberghiere, di centri commerciali, di turismo. E’ qui che bisogna investire. Gli alberghi che abbiamo ad Anzio sono occupati dai richiedenti asilo, e lo chiamano turismo? Le strutture alberghiere di cui disponiamo non sono idonee. Siamo a due passi da Roma e non c’è un hotel con una sala congressi. Fino ad oggi non siamo riusciti a dare risposte. I cittadini sono in cerca di rinnovamento, la vecchia politica deve farsi da parte”. Poi il nodo del nuovo porto, “ancora da sciogliere – prosegue Ranucci – Questa è una città con dei problemi, inutile negarlo. Abbiamo da anni il progetto di un nuovo porto che non decolla. E’ ora di chiudere questa parentesi aperta e mai chiusa, che può dare sviluppo occupazionale ad Anzio. Basta parole, servono fatti”.

Con Ranucci in campo salgono gli aspiranti primo cittadino. Patrizio Placidi non fa mistero di puntare alla candidatura, ma anche Roberta Cafà, mentre nel centro-destra Candido De Angelis spera sempre di essere coinvolto come “collante” di una situazione che cade a pezzi. Tra gli sfidanti da annoverare, sua la dichiarazione di candidatura, anche Luigi D’Arpino. Nel centro-sinistra? Giovanni Del Giaccio dice di non essere candidato secondo gli schemi della vecchia politica, ma questo basta a non farlo “sopportare” poi tanto da parte del Pd che da un lato lo vorrebbe, dall’altro vedrebbe bene il ritorno del cugino, Aurelio Lo Fazio. Valerio Pollastrini riproverebbe, ma una candidatura non l’ha mai formalizzata. I grillini? Solo “boatos”, dall’avvocato Guido Fiorillo al dirigente del commissariato Anton Giulio Cassandra. Le regole del movimento sono altre, decideranno i meetup e poi c’è sempre Cristoforo Tontini che è consigliere uscente….