Come era inevitabile, l’accordo firmato mercoledì tra l’Udc e la maggioranza del sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta, voluto per decretare ufficialmente l’ingresso dell’Unione di Centro all’interno della maggioranza, ha scatenato dure reazioni sia a livello romano che locale. La posta in gioco sono le elezioni amministrative del 2013.
Dall’UDC di Roma. Dichiarazioni durissime sono arrivate dal vice presidente della Regione Lazio Luciano Ciocchetti che ha detto: “Deve essere chiaro, l’Udc non è e non può essere proprietà di chi si arroga il diritto di rappresentare tutti. Siamo non siamo un partito democratico? Non è possibile – continua – neanche pensare di poter escludere la maggioranza del partito locale, provinciale e regionale, come nel caso di Nettuno, da decisioni politiche di forte rilevanza come l’ipotesi d’ingresso dell’Udc in maggioranza. Sottoscrivere un accordo politico per le prossime elezioni amministrative, oltre a disattendere la volontà dei cittadini, dimostra la mancanza nel partito di democrazia e di legittimazione in provincia di Roma. Come me anche tantissimi quadri e iscritti dell’Udc non condividono questa folle e irresponsabile scelta, presa in spregio alla democrazia e alle più elementari regole del rispetto tra aderenti ad un partito“. A rincarare la dose ci ha pensato anche Gianni Molinari Responsabile Udc Enti Locali provincia di Roma dell’Udc :“La scelta di sostenere questa maggioranza di sinistra del sindaco Chiavetta ora e anche in futuro, decisa dal segretario Pitò non la riteniamo opportuna per il partito e priva di contenuti politici e programmatrici. Ci chiediamo quali sono le novità politico-programmatiche dell’amministrazione Chiavetta». Molinari, rivolgendosi al consigliere comunale Paolo Favari, conclude: «Quali sono consigliere Favari, dopo che per anni in qualità di Presidente della commissione trasparenza dichiaravi che tutto era molto dubbio, gli elementi positivi che oggi ti hanno convinto a sostenere la maggioranza?».
L’UDC di Nettuno . Le parole dei leader romani hanno costretto ad una brusca frenata il segretario dell’Udc di Nettuno Mario Pitò: “Crediamo che le critiche siano frutto di disinformazione. Infatti, in tale documento non si fa cenno all’ingresso in giunta, ma vuole sostanzialmente significare di impegnare il Sindaco su alcuni punti programmatici cari all’UDC, nell’esclusivo interesse alla città”. Dunque niente accordo, ma allora qualcuno dovrà chiarire perché nel comunicato diffuso dalla segreteria di Chiavetta si dichiara esplicitamente che: “I partiti di maggioranza, Pd, IdV e Api, che amministrano la città di Nettuno hanno sottoscritto un accordo politico con l’Udc, formazione fino a poco fa all’opposizione, in vista delle elezioni comunali del 2013 nell’ottica di un programma amministrativo condiviso da proporre alla città; l’accordo prevede inoltre la conferma dell’attuale Sindaco Alessio Chiavetta come candidato per le elezioni del 2013”. Le ipotesi sono due, o il Sindaco e il Segretario del PD Menghini, hanno frainteso le intenzioni dell’UDC, oppure il Segretario Pitò e il neo acquisto dell’UD C, ex PDl ed ex FLI, il consigliere comunale Giuseppe Bellucci si sono spinti ben oltre le intenzioni del partito che ha redarguiti a tutti i livelli.
L’Italia dei Valori. Tutti conoscono l’avversità, per questioni etiche e morali, di Antonio Di Pietro nei confronti gli ex democristiani di Casini, avversità ricambiata da questi ultimi contro l’ex magistrato. L’accordo siglato da Pd, Api, IdV e UDC a Nettuno è destinato a suscitare malumori anche nel partito di Di Pietro, tanto che l’altro ieri quando in serata le agenzie hanno battuto la notizia del malore che ha colpito il leader dell’IDV , a Nettuno è girata la battuta “ Avrà letto la notizia dell’alleanza tra Italia dei Valori e Unione di Centro”, sbandierata con tanto di foto sui giornali nella quale il Sindaco e i segretari dei partiti sorridono felici dopo l’accordo raggiunto.