Il Consiglio comunale di Nettuno dedicato alla vicenda dei numeri civici è iniziato con un altra questione: quella scoppiata nella mattinata di ieri sulla mancata corresponsione da parte della IPI (società commissariata dal Prefetto) che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti, dello stipendio ai lavoratori, fatto dovuto secondo la società alla decisione del Comune di pagare le fatture a 90 giorni.
L’opposizione per bocca del Consigliere Dell’Uomo ha chiesto chiarimenti in merito. Il Vicesindaco Daniele Mancini ha spiegato che: “l’Amministrazione si è fatta subito carico del problema, questa mattina-ha detto- c’è stato un incontro con l’avvocato della ditta e che questi ha assicurato che si sarebbero attivati ad ore. Noi abbiamo scritto al Prefetto spiegando che l’ente è adempiente a livello contrattuale e quindi non è colpa dell’ente se la ditta non paga. Il Comune ha versato in pochi mesi 4 milioni di euro alla IPI per evitare disagi. Il 21 novembre ci sarà l’assemblea dei soci Ipi nella sede della società, solo dopo questo incontro avremo chiara la situazione reale in cui versa l’IPI e potremo cercare di intraprendere una strada che tuteli i lavoratori e i cittadini“. Il Consigliere dell’Uomo ha chiesto “se qual’ora si verificasse il fatto che i lavoratori non percepiscano lo stipendio, l’amministrazione è in grado di garantirlo?” Il Vicesindaco dal canto suo ha ribadito che: “il comune non è il datore di lavoro di questi dipendenti”. Il Consigliere Carlo Eufemi ha contestato la volontà della maggioranza “di strozzare il dibattito non consentendo a tutti i consiglieri di esprimersi su una vicenda cosi importante come quella che 100 lavoratori potrebbero trovarsi a passare il natale senza stipendio“. Successivamente c’è stata una sospensione di trenta minuti chiesta dal Consigliere Turano, per riunire i capigruppo sulla questione. Fuori e dentro l’aula il malcontento e le contestazioni dei lavoratori dell’IPI. Tanto che il Presidente del Consiglio ha più volte minacciato di far sgomberare l’aula.