Al via la campagna referendaria per il lavoro, per abolire voucher e introdurre la regolamentazione della responsabilità degli appalti. Il 4 marzo presidio sotto il Ministero
Il governo Renzi e la sua fotocopia Gentiloni hanno reso ancora più precario il lavoro: nel 2016 il numero di nuovi contratti a tempo i ndeterminato è crollato del 91%, mentre la disoccupazione, specialmente giovanile continua ad aumentare.
La possibilità di licenziare senza giusta causa, la libertà di utilizzare in modo illimitato e incontrollato i voucher, la possibilità di ricorrere al subappalto per massimizzare i profitti e non avere nessun legame con chi poi materialmente realizza il lavoro.
Non solo ci tolgono i diritti, ma anche la possibilità di dire la nostra: ilgoverno, infatti, non intende far votare i cittadini sui referendum richiesti da 3 milioni di firme raccolte dalla CGIL. Sinistra Italiana non ci sta. Da settimane in Parlamento e nelle piazze chiediamo al governo di indire immediatamente la data dei referendum e dare la parola ai cittadini.
Voucher, perché abolirli?
Perché sono stati venduti 133.827.843 di voucher nel solo 2016, con cui sono stati “pagati” circa 1 milione e mezzo di persone senza diritti e tutele. Dicevano sarebbero serviti a legalizzare i lavori saltuari, sono diventati il modo per le grandi aziende (MC Donald’s, Juventus, Best Union Company, ManPower, Chef Express…) di evitare di assumere stabilmente i lavoratori. Hanno sostituito il lavoro stabile con un pezzo di carta che non garantisce tutele, ferie, malattia e adeguato stipendio.
Subappalti, perché regolamentarli davvero?
Perché il committente non può infischiarsene di quello che accade ai lavoratori nelle aziende cui vengono appaltati ed esternalizzati i lavori.
Spesso le aziende appaltatrici ricorrono ai subappalti per massimizzare i profitti, scaricando sui lavoratori i costi e sempre più spesso le aziende falliscono e i lavoratori non hanno alcuna tutela. Con l’introduzione della responsabilità, il committente e le aziende hanno gli stessi doveri nei confronti dei lavoratori, che ricevono maggiori tutele.