Anzio- Bruschini, i ripensamenti 3.0

935655_10200756285496860_1434411149_nPoche idee e confuse. Un sistematico, puntuale, ripensamento caratterizza le scelte politiche del secondo mandato del sindaco Luciano Bruschini. Partito, anche quello, con un cambio di programma, quando annunciò di non ricandidarsi a sostegno di Candido De Angelis per poi scendere di nuovo in campo, staccando di poco il senatore, divenuto nel frattempo il principale avversario. Un lungo tira e molla, tra i due. Prima alleati, poi rivali durante le elezioni, poi il patto durante un pranzo al Turcotto, che legittima De Angelis erede di Bruschini. Poi il sindaco cambia di nuovo idea: il senatore non è la persona giusta per rimettere insieme il centrodestra. Fino ad oggi: sembra che pace sia di nuovo fatta, e sono in corso in queste ore incontri con i vertici di Noi con il Cuore.
Idee confuse, per il primo cittadino, anche sul porto. In uno dei tanti consigli comunali dedicati alla Capo D’Anzio, dichiara che avrebbe mandato via il socio privato Renato Marconi entro trenta giorni. Non passano neanche venti giorni che il sindaco firma la road map in cui accetta le sue condizioni. C’è anche l’impegno a portare in consiglio comunale l’avvocato Cancrini. Mai visto.
Ma a mandare su tutte le furie i cittadini è il biogas. Il sindaco prima permette che in conferenza dei servizi – in presenza dell’assessore Placidi – venga approvato il progetto della centrale alla Sacida, poi dice di non saperne niente. In seguito annuncia di adottare il principio di precauzione, poi ci ripensa. Esplodono insulti e accuse dei cittadini, pronti alla guerra in consiglio. Il giorno seguente arriva l’ordinanza: Bruschini congela gli atti per il biogas. L’impianto alla Sacida comunque si farà.
Non è finita. Annuncia con un comunicato stampa una richiesta di risarcimento milionaria a La7 per un servizio sulla criminalità che danneggia l’immagine della città, ma non c’è traccia di atti o incarichi legali. Il ministro Minniti pochi giorni fa dice le stesse cose del servizio televisivo ma stavolta tutto tace.
Altra volontà: basta bancarelle in piazza. Domenica scorsa, naturalmente, le bancarelle erano in piazza.