A questo punto se i bambini mangeranno panini o avranno ancora l’attuale azienda – in proroga – a fornire il servizio mensa conta poco. Una soluzione all’ultimo istante si troverà. La vicenda sull’appalto per la refezione scolastica è altra e riguarda le pressioni per le quali la segretaria generale, Marina Inches, ieri si è recata dai Carabinieri. A parlare di mense, a quanto sembra, ma anche di altre indebite prese di posizione della politica su appalti e di qualche stranezza notata in Comune. Non è mai troppo tardi.
Se vorrà spiegare meglio cosa è accaduto sa come fare, diciamo però che è solo l’ultima della serie ad andare dai Carabinieri in caso di un appalto. Le mense, poi, sono un “classico” in questa città.
Il problema è che alle denunce non è mai seguito nulla. Cominciò il sindaco, Luciano Bruschini, dopo che in una riunione di maggioranza si parlò apertamente di una tangente da 250.000 euro pagata dalla “Serenissima“. In quel caso oltre ai Carabinieri aprì un fascicolo anche la Polizia ma nulla è successo.
Di pressioni parlò anche – recandosi fino in Prefettura al punto da far temere l’arrivo di una commissione d’accesso – l’ex segretario generale Pompeo Savarino. Nulla.
La dirigente da poco reintegrata, Angela Santaniello, si rivolse sempre ai Carabinieri perché sull’appalto che lei aveva assegnato – e poi venne revocato perché la commissione sembra non fosse costituita regolarmente (a questa mancava il nutrizionista e una delle aziende ha già presentato diffida sulle capacità dei commissari, ma pazienza) – c’erano state delle pressioni. Anche lì, non risultano seguiti. Adesso è la volta della Inches e vedremo.
L’impressione è altra: o le situazioni che vengono denunciate sono stupidaggini o l’apparato info/investigativo non brilla. Vedremo come finirà in questo caso.
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