Bruschini, Casto e un “teatrino” inutile. Serve altro

17103766_1039336569505967_3867657258612527976_nE’ perfettamente inutile il “teatrino” di iniziative e dichiarazioni che vede protagonisti, in questi giorni, il sindaco di Anzio Luciano Bruschini e il suo collega di Nettuno, Angelo Casto. Lo è perché città vicine, da chiunque amministrate, collaborano e non si scontrano. E importa poco chi abbia iniziato questa storia, siamo ormai a una farsa che neanche più alle scuole elementari trova riscontri come quelli ai quali assistiamo.

Ebbene non essendo i nostri sindaci della stregua di un Vittorio Emanuele o un Garibaldi e non avendo noi una ideale Teano nella quale far incontrare i contendenti di questa singolare disfida, né avere uno disposto a dire all’altro “Ecco il Re” o – peggio – “Obbedisco”, forse è il caso di fare un incontro sul serio.

Teano segnava il confine dell’avanzata dei Mille, qui se ho capito bene si vuole “arginare” con iniziative discutibili (e magari riempendo le redazioni e i social di comunicati) quella dei Grillini. Ma non è facendosi la guerra tra istituzioni che si va lontano, anzi a modesto parere di chi scrive le iniziative adottate da Anzio vanno a solo vantaggio dei 5stelle.

Se poi tutto nasce da una esibizione fuori luogo e di non eccezionale valore artistico nella “Serata di Primavera”  – che ha portato a reazioni esagerate – peggio ancora.

Non c’è Teano? Meglio. Facciano una cosa, Bruschini e Casto, non si vedano al confine di via Gramsci perché è troppo facile, si incontrino tra via Cervicione e via della Fonderia, altro punto di contatto tra le due città, e si rendano conto – ma lo sanno già bene, c’è da esserne certi, di qual è lo stato delle nostre periferie. Lì ad esempio i rifiuti la fanno da padrone.

Forse in un luogo lontano dai riflettori, ma pieno di problemi (e ce ne sono altri, sempre al confine tra le due città) capiscono meglio che ripicche, mancati inviti, cerimonie per sé, sono l’ultima cosa da fare. Perché questo territorio – nel suo insieme, Anzio-Nettuno – di tutto ha bisogno fuorché di mancata collaborazione tra Comuni. I quali, invece, sempre al di là di chi governa, dovrebbero mettersi insieme per molti aspetti e ragionare come “area vasta“. Si può andare dai rifiuti ai trasporti,  dall’accesso ai fondi europei agli eventi turistici, dalla sanità  ai bandi regionali. Se mai ci fosse #unaltracittà si batterebbe per questo.

Certo il precedente del piano di zona per i servizi sociali non è brillante. Lo guidò Nettuno ai tempi di Marzoli e restituì i soldi ad Anzio con molta calma, dopo averli utilizzati per altro, ci fu la “staffetta” ma le cose non andarono meglio, ora è di nuovo a Nettuno ma purtroppo in ciò che va fatto insieme non brilliamo.  Altrimenti senza troppi giri avremmo già avuto una stazione appaltante tutta nostra, ma quando mai….

D’altro canto la cultura di appartenenza è ancora quella della Usl Rm/35 che toccava ad Anzio e del Consorzio Acquedotto di Carano a Nettuno (salvo l’ultimo periodo che prima o poi pagheremo carissimo) mentre  ai posti di potere si provvedeva bilanciando per città e partito di appartenenza. Comprensibile per Bruschini, non per Casto.

A entrambi, invece, compete lavorare per fare insieme delle scelte Politiche, si con la  maiuscola, che abbiano una visione del territorio e non delle bagattelle di paese. Ecco, un incontro serio per programmare questo sarebbe l’ideale. Non c’è bisogno di evocare Teano.

Fonte http:// giovannidelgiaccio.wordpress.com/