“Come è noto, il 15 febbraio 2017 il Parlamento Europeo ha approvato la conclusione dell’accordo economico e commerciale globale (CETA) tra Canada e Unione Europea al fine di liberalizzare gli scambi tra le due aree commerciali per ridurre le restrizioni e i dazi doganali applicati sulle merci fino all’annullamento del 98% delle tariffe dell’Unione europea, senza però stilare un protocollo acchè gli stati membri possano legiferare in merito alla sicurezza alimentare e alla tutela della salute e dei lavoratori senza violare i termini dell’accordo.
Senza contare che l’Italia non vedrà salvaguardati 250 marchi Dop e Igp su un totale di 291, perché saranno indicate solo 41 denominazioni geografiche con il conseguente danno al “Made in Italy” – questo il testo di quanto esposto dal Coordinamento Direttivo Movimento Civico Città Futura. Nelle sue articolazioni di Anzio, Nettuno, Castelli Romani e Latina.
“Anche se la materia è di competenza statale, il recepimento del trattato andrà a colpire le strutture produttive territoriali i cui riferimenti istituzionali sono rappresentati dagli Enti locali, pertanto, raccogliendo l’invito del Consigliere Regionale (FDI) Fabrizio Santori, abbiamo chiesto ai sindaci ed assessori di riferimento di manifestare l’assoluta contrarietà verso l’accordo economico e commerciale globale (CETA), coinvolgendo le associazioni di categoria e la rete produttiva dei rispettivi comuni, ratificando, ognuno per la propria competenza, in sede di Consiglio Comunale le azioni da intraprendere a tutela delle eccellenze produttive locali.”