PRC Anzio. Ai neofascisti di Fratelli d’Italia non interessa la legalità, ma solo alimentare a fini elettorali razzismo e xenofobia
Riceviamo e pubblichiamo
In questa estate terribile, in cui da più parti si auspica di cannoneggiare i barconi carichi di disperati, che cercano di salvare la propria vita attraversando il Mediterraneo, non poteva mancare anche sul nostro territorio, l’ennesimo attacco ai diritti dei migranti e dei rifugiati, che qui trovano asilo. Tale è secondo noi la richiesta del Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Fabrizio Santori e da suoi accoliti locali (magari camuffati da movimenti civici), che pretendono lo sgombero per motivi igienico/sanitari dell’ex Hotel Succi, da un paio d’anni adibito a centro accoglienza per rifugiati. Che la struttura sia una catapecchia è purtroppo cosa vera, che sia proprietà del Consigliere forzista U. Succi, e sia l’ennesimo esempio di politica affaristica in cui gli interessi privati prevalgono su quelli collettivi è altrettanto lampante, ma tali circostanze sono solo il pretesto per scatenare una furibonda campagna razzista, lisciando il pelo ai peggiori istinti xenofobi, nel frattempo alimentati ad arte da media e dai politici di governo e di destra.
Infatti da una parte si accusano i rifugiati di godere i confort di un hotel sul mare rubando chissà quali risorse, e nello stesso tempo si ritiene questa struttura inidonea perché queste risorse se le prende chi dovrebbe organizzare l’accoglienza e invece trasforma le strutture ricettive in lager: delle due l’una o si tratta di privilegiati o si tratta di disperati costretti a vivere in strutture inadeguate. Se è vera la seconda ipotesi, il problema non è allontanare queste realtà dalla vista dei villeggianti e dei cittadini, ma riconoscere pienamente ciò che dovrebbe essere ovvio ma che invece non lo è: i rifugiati e i migranti sono persone (esseri umani come noi) , e in quanto tali hanno diritto ad una esistenza dignitosa come tutti noi, nessuno escluso.
Non si tratta allora di cacciarli ma di dare loro una accoglienza adeguata ispirata a senso dell’umanità e di solidarietà con chi fugge dalla guerra, dalla fame e spesso dalla morte.
Infatti, se si lede la dignità della persona tutti noi ne veniamo colpiti e si apre la strada a misure che prima o poi trasformeranno la società in un regime concentrazionario, secondo una tradizione tristemente nota ma che molti fanno finta di dimenticare.
Se veramente si vuole ristabilire la legalità sul territorio, ci si adoperi per colpire i clan malavitosi che qui ad Anzio operano, come ci ricordano molte indagini qui svoltesi, si colpisca l’intreccio tra interessi edilizi, potere politico/clientelare, speculazione sul ciclo dei rifiuti ecc. Si indaghi sul perché ad Anzio l’immondizia spesso non venga ritirata a fronte di ingenti tasse. Ci si indigni sulla disoccupazione che colpisce giovani e meno giovani, sulle scuole fatiscenti, sulle fogne inadeguate, sulla devastazione ambientale che da decenni subiamo, sul sistema delle false cooperative gestite dai consiglieri comunali.
Il problema non sono i migranti: qui come altrove tale argomento serve solo a distrarci e a impedire che si coaguli una vera consapevolezza sociale, che spinga i cittadini, segnatamente le classi popolari ad individuare e contrastare i loro veri avversari: i poteri economici e finanziari speculativi, tendenzialmente criminali, e i politici loro alleati”.
Circolo “E. Che Guevara” Anzio
Partito della Rifondazione Comunista