Tomei: “4 nuove assunzioni alla Tekneko e i vecchi lavoratori a spasso. Vergogna”

tekneco3“Siamo venuti a conoscenza, e la notizia sembrerebbe veritiera, di altre quattro nuove assunzioni nella società che gestisce la raccolta rifiuti”. Esordisce così, in una nota, il consigliere comunale d’opposizione Fabrizio Tomei. “Questa situazione ha del paradossale. Nell’ultimo consiglio comunale l’assessore Mancini ha garantito a noi e ai dipendenti che il livello occupazionale e i posti di lavoro di tutti sarebbero stati salvaguardati. Anche la società in un comunicato aveva garantito che sarebbe stati salvaguardati i posti di lavoro. Sono passati quasi due mesi, e per alcuni che forse hanno avuto la sfortuna di scegliere un sindacato poco amico di chi oggi gestisce le assunzioni in quella società, la sorte gli sta giocando brutti scherzi: non solo non può percepire lo stipendio e il TFR per giochi di potere o per motivi che non gli è dato sapere, ma non ha nemmeno notizie sull’eventuale possibilità di lavorare ancora nel servizio. Ma cosa avranno mai fatto di male questi poveri ragazzi e padri di famiglia? Perché nessuno interviene a fermare quella che a quanto pare assomiglia ad una vera e propria mercificazione umana? Verificato quanto detto, che senso avrebbe assumere persone nuove che non hanno mai fatto questo lavoro, scavalcando di fatto chi sta aspettando fin da novembre, e quel lavoro lo sa già fare? Questi sono i nostri interrogativi. Non vorremmo mai pensare che la vecchia politica abbia potuto mettere di nuovo mano su posti di lavoro, facendoli diventare merce di scambio. Come qualche tempo fa quando veniva assunto l’amico dell’amico. Questa mercificazione doveva finire è cambiato il nome e gli interpreti ma la storia è sempre la stessa. Intanto quelle famiglie soffrono economicamente e socialmente, sperando che gli venga dato ciò che gli spetta. Molti hanno bisogno di pagare l’affitto o comprare il materiale per la scuola per i propri figli, mentre l’amministrazione continua a mentire e a non raccontare la verità. Che vergogna”.