Perché la mia candidatura a segretario politico del circolo del PD di Anzio
“In virtù della mia storia politica, della mia provenienza di sinistra del PD, della mia militanza coerentemente mai interrotta, soprattutto quale rappresentante interna di una minoranza che, nonostante il dissenso palese, leale e costruttivo verso la linea politica del PD degli ultimi anni, è rimasta dentro il Partito perché convinta del fatto che resti lo strumento attraverso il quale esercitare la politica e la democrazia, soprattutto per queste ragioni credo di avere il dovere di mettere a disposizione la mia candidatura come segretario politico del circolo del PD di Anzio.
Siamo di fronte ad appuntamenti elettorali importantissimi per la nostra Città e per il nostro Paese, ed il PD francamente non vi arriva in buona salute. Mi assumo per questo la mia parte di responsabilità dal momento che faccio parte di una comunità alla quale non ho fatto mai mancare un contributo in termini di proposte ed azioni.
Sono altresì convinta che sarebbe riduttivo circoscrivere le responsabilità della debolezza del PD a singole situazioni o gruppi di persone, la debolezza di questo partito viene ormai da lontano e c’è necessità di capire come recuperare il patrimonio di valori, di idee, di donne ed uomini che erano la forza di questo Partito rendendolo un riferimento forte e concreto per chi si riconosceva parte integrante della nostra comunità.
Penso sia scontato e quasi luogo comune dire che bisogna ritrovare l’unità a sinistra, quello che bisogna ritrovare è il rapporto con quella società, con quegli elettori dal voto libero che per cultura, per appartenenza, per tradizione e per convinzione voterebbero a sinistra ma non votano più da tempo perchè non si sentono rappresentati da nessuna offerta politica.
Per ricostruire unità e dialogo a sinistra il PD non può puntare sulla continuità della linea politica finora praticata facendo scelte di Governo contro le quali in passato avremmo fatto le barricate .
Se il PD non torna ad essere un partito inclusivo delle sue radici e della sua storia, non ricostruisce dialogo ed unità a sinistra con il rischio di una sonora sconfitta elettorale.
In qualità di rappresentante della minoranza che da tempo, ormai da anni, sostiene che il PD debba cambiare rotta, ho il dovere di chiedere e verificare se vi siano convergenze su questo tema.
So bene che il Segretario politico del Circolo viene eletto dagli iscritti ed io conto solo per la mia tessera, ma questo non mi impedisce di stimolare un sano confronto congressuale”.
Maria Cupelli