“La seduta del 20 dicembre 2017 del Consiglio Comunale di Anzio passerà alla storia negli annali della nostra città, per come ha saputo trasmettere sia a chi l’ha seguita dal vivo, che coi mezzi del web, il senso di declino di un sistema di potere, di esercizio politico, basato esclusivamente sull’autoreferenza”. Lo dichiara in una nota il segretario del Pd di Anzio Gabriele Federici. “Per mezzo dei due consiglieri presenti, Maria Teresa Lo Fazio e Ivano Bernardone, il Pd ha reso evidente in Aula a Villa Sarsina la totale incapacità di controllo del territorio da parte dell’amministrazione: con la lettura della mozione di sfiducia verso il Sindaco prima e poi con gli interventi sulla lunga serie di anomalie giudiziarie e amministrative che hanno caratterizzato in questi quasi cinque anni del secondo mandato di Bruschini, a partire dalla inchiesta sulle mense, per passare alla “Malasuerte” e i colpi di pistola verso vice-sindaci e assessori fino all’ultima evoluzione legata all’appalto dei rifiuti, non tralasciando poi la vicenda “Biogas”.
Il centrodestra anziate, sebbene oggi, abbia cercato di fare per l’ennesima volta “quadrato”, ha di fatto reso visibile a tutti i cittadini neroniani le sue profonde e non più rimarginabili ferite.
Il Pd di Anzio con coraggio completa finalmente un lavoro di opposizione severa e attenta.
Ci siamo posti il compito in questi quattro anni e mezzo di far sapere alla Città cosa stava succedendo e il 20 dicembre 2017, abbiamo detto quello che andava detto e fatto quello che andava fatto, con la mozione di sfiducia.
Il centrodestra deve andare a casa. Dopo 20 anni è giunto al capolinea. Il conto politico che dovrà pagare amministrando con logiche non sempre trasparenti e quasi mai efficienti sarà alto. Ne siamo sicuri”.